Pioli aggrappato all'Europa League: obiettivo rimonta per non avere un altro rimpianto
Dopo un mese di marzo perfetto - a livello di risultati - sono bastate due partite in quattro giorni per far addensare nuovamente di nubi oscure il futuro di Stefano Pioli con il Milan. Dopo un mese con sole vittorie tra campionato ed Europa League a cui era seguita la vittoria interna sul Lecce, il Diavolo nel giro di pochi giorni è caduto in casa contro la Roma nell'andata dei quarti di finale di Europa League e ha pareggiato contro il Sassuolo penultimo, subendo tre gol. Tanto è bastato a rimettere tutto in discussione.
Basta rimpianti
Al di là della sconfitta e del pareggio, di per sè risultati negativi, sono state le prestazioni a destare critiche e preoccupazioni. Sia con la Roma che con il Sassuolo sono riemersi dei limiti strutturali (difesa in primis) e caratteriali che erano stati già protagonisti nella prima parte di stagione. Ed è stato il momento peggiore per farli fuoriuscire di nuovo, con l'Europa League sul filo del rasoio e a pochi giorni da un derby dal significato importante, per mille motivi. In questa stagione il Milan ha già avuto troppi rimpianti. Il mese tra fine ottobre e novembre in cui mezza squadra era in infermeria e i rossoneri hanno visto allargarsi il solco tra sè e l'Inter in campionato, un divario che si è protratto fino a oggi. La salute fisica ha inficiato anche sulla campagna in Champions League, per la quale il Milan può recriminare anche per le prime due partite del girone (va detto, difficile): due 0-0 con Newcastle e Dortmund in cui i rossoneri avrebbero meritato di vincere ma in cui non hanno avuto il cinismo necessario per farlo. E infine la Coppa Italia: con Napoli e Inter fuori al primo turno, il Diavolo avrebbe avuto la possibilità di arrivare in Finale e giocarsi un torneo che non vince da vent'anni. Il quarto con l'Atalanta, però, è stato buttato via e il Milan eliminato amaramente.
Dentro o fuori
Davanti a questa lista di occasioni perse da "vorrei ma non posso", il Milan, in questo finale di stagione, deve evitare di aggiungere alla lista un altro sogno infranto: l'Europa League. I rossoneri sono stati bravi a ricalibrarsi sulla seconda competizione europea dopo l'eliminazione dalla Champions ma ora si trovano davanti all'impresa della rimonta all'Olimpico contro la Roma per accedere alle semifinali. Sarebbe un peccato non riuscire neanche arrivare a giocarsela tra le prime quattro, dopo che alla vigilia dell'esordio stagionale in Europa League il Milan era stato indicato tra le favorite. E dopo pochi giorni ci sarà il derby: a livello sportivo può valere poco, a livello passionale invece vale tanto. L'Inter può certificare la vittoria della seconda stella e i rossoneri arrivano da cinque sconfitte consecutive. Molto dipenderà anche dallo stato mentale e fisico post Olimpico. Quello che è certo è che per Stefano Pioli i prossimi sette giorni saranno da dentro o fuori. La sensazione è che in vista della permanenza sulla panchina per la prossima stagione, il tecnico debba arrivare in fondo all'Europa League come prima cosa ed evitare altre figuracce con l'Inter, subito dopo. Se tutti e due gli scenari finissero in maniera negativa, le cose per il tecnico rossonero potrebbero cominciare a farsi molto serie.
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