Rebic scalpita verso Firenze: con Ante il pressing rossonero è più efficace

È sì tempo di nazionali, ma a Milanello si pensa e si lavora intensamente per la trasferta di Firenze della prossima settimana. Dopo i due giorni di riposo post derby la squadra si è ritrovata nel centro sportivo di Carnago già dalla giornata di giovedì: Mister Pioli, nonostante i tanti giocatori titolari convocati dalle proprie selezioni, può approfittare di un periodo prolungato di relativa calma per far recuperare energie alla squadra e stare a stretto contatto con i suoi ragazzi senza l'impellenza e la fretta data dagli impegni ravvicinati di campionato e coppa.
PRESSING - Non convocato ancora una volta dal CT Dalic per gli strascichi portati dietro dalle polemiche durante l'Europeo, Ante Rebic già scalpita in direzione Firenze. Il croato, nonostante Leao gli abbia "rubato" il posto sulla fascia sinistra, ha iniziato alla grandissima la stagione, un po' in antitesi con quanto messo in mostra in passato. Al Milan i tifosi sono stati abituati a vedere un Rebic diesel, poco incisivo nella prima parte di stagione e assolutamente determinante nella seconda metà. Quest'anno invece l'ex Eintracht ha messo fin da subito in mostra un'ottima forma, non facendo assolutamente rimpiangere l'iniziale indisponibilità di Ibrahimovic e Giroud. Il numero 12 rossonero infatti è stato schierato prevalentemente da prima punta nel 4-2-3-1 di Pioli, offrendo un'aggressività e un dinamismo che Zlatan e Olivier non possono garantire. Con Ante schierato da 9 atipico il pressing rossonero è molto più efficace: tutto il reparto offensivo partecipa all'aggressione alta, dando così a centrocampo e difesa uno scudo in più: la prima pressione di Rebic è fondamentale per non far scalare le marcature e non lasciare così la coppia difensiva in un 2 contro 2 con gli attaccanti avversari. È una situazione che invece troviamo quando giocano Giroud e Ibra; entrambi non possono offrire il lavoro fisico di Rebic in fase di recupero palla, e che quindi lascia il Milan un po' più scoperto (ma la squadra di Pioli sta trovando i suoi equilibri anche in queste situazioni).
DIFFERENZA - L'importanza di Ante quindi va oltre i semplici numeri, per lui finora 11 partite (nove in campionato e due in Champions League) e due gol, ma tocca tutta la fase di recupero palla della squadra: il Milan fa del pressing e della riconquista del possesso nella metà campo avversaria uno dei suoi più grandi punti di forza, e con il croato in campo i meccanismi funzionano alla perfezione. Dopo essere stato fuori praticamente un mese per una distorsione alla caviglia particolarmente dolorosa l'esterno è tornato in campo nella ripresa del derby, subentrando ad uno stremato Leao (che in questo periodo ha dato davvero tutto) e ridando linfa ed energia alla fase offensiva rossonera: con Rebic in campo il Milan ha ripreso grinta, vigore, fisicità e tanta cattiveria agonistica. E ora Ante vuole candidarsi prepotentemente per una maglia da titolare contro la Fiorentina di Italiano, una squadra solida e con un'idea di calcio ben definita, che fa del possesso e del palleggio dei punti di forza davvero considerevoli: le caratteristiche che Rebic mette a disposizione della squadra potranno sicuramente fare la differenza. In più c'è da considerare che l'attaccante è un ex della partita, avendo mosso i suoi primi passi in Italia proprio con la maglia viola. L'ultima volta che Ante è rimasto a lavorare con continuità a Milanello durante la sosta delle nazionali poi alla ripresa ha fatto davvero la differenza, Pioli si augura che possa essere così anche questa volta.

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