Spalletti-Milan, il timore di Marotta e la verità che viene a galla

Luciano Spalletti è stato molto vicino ad essere il nuovo allenatore del Milan, dopo che Zvonimir Boban e Paolo Maldini avevano preso la decisione di esonerare Marco Giampaolo, nonostante la vittoria contro il Genoa. L’allenatore toscano era il primo nome sulla lista dei rossoneri ed era anche stato trovato un accordo tra le parti per un contratto pluriennale da 5,5 milioni all’anno. Lo stesso stipendio che percepiva all’Inter, club al quale Spalletti è legato ad un altro anno e mezzo. Ma per rendere il matrimonio ufficiale, era necessario che l’allenatore e i nerazzurri mediassero la risoluzione del contratto fino al 30 giugno 2021. L’Inter propose a Spalletti una buonuscita da un milione, ritenuta insoddisfacente dalla controparte che chiedeva che gli venisse spesato l’intero anno di contratto, visto che il secondo sarebbe stato coperto dal nuovo accordo con il Milan. Niente da fare, con Marotta che si impunta e decide di non liberare Spalletti, aprendo così le porte della panchina rossonera a Stefano Pioli, che aveva interrotto i contatti con la Sampdoria per prendere il posto di Eusebio Di Francesco.
TIMORE - Dalle parole rilasciate ieri sera da Spalletti a Sportitalia si evince come, alla fine, sia stata l’Inter a decidere di non liberarlo, accontentandosi di tenerlo a libro paga sia per le divergenze sulla buonuscita sia per un timore sportivo evidente, ovvero quello che Spalletti potesse rialzare le sorti sportive del Milan visto che il tutto si è consumato ad ottobre. Il tecnico di Certaldo è stato l’artefice delle risalite verso i piani alti di Roma, Zenit e Inter oltre ad aver dato il suo imprinting alla prima euro Udinese. Dunque, uno stop preventivo che mette così Spalletti nelle condizioni di rimanere a casa e vedersi bonificato lo stipendio mensilmente in attesa che, in estate, si muova qualcosa.
NUOVO TENTATIVO? - Al netto delle voci su Rangnick, è idea ferma della proprietà quella di voler prendere un allenatore forte in estate, che sappia far fare il salto all’intera rosa. La posizione di Pioli, come già riportato nei giorni scorsi, verrà valutata a fine campionato, ma non si può escludere a priori il fatto che il Milan possa cambiare nuovamente la guida tecnica, scegliendo questa volta un allenatore di una fascia superiore. In tal senso, e mettendo da parte eventuali rimostranze autunnali, il nome di Spalletti rimane quello più caldo perché il suo profilo ha già dimostrato d’essere idoneo a ciò che Elliott cerca sul lato sportivo, ovvero un allenatore che porti una mentalità vincente. E questa volta, in caso di nuovo contatto, l’Inter non avrebbe remore nel lasciare andare Spalletti, visto che a parità di condizioni, andrebbe a risparmiare 11 milioni lordi.

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