Tra scommesse e certezze: la rosa del Milan e l'analisi sull'ampiezza del gruppo

Tra scommesse e certezze: la rosa del Milan e l'analisi sull'ampiezza del gruppo MilanNews.it
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giovedì 8 settembre 2022, 20:00Primo Piano
di Gianluigi Torre

Partiamo da un dato di fatto: la rosa rossonera conta 31 calciatori arruolabili per la prima squadra, forse addirittura troppi, considerando alcune dichiarazioni di Pioli piuttosto recenti, dal momento che la quantità non viaggia sullo stesso binario della qualità, o magari sarebbe più corretto dire, dell’utilità. Alcuni reparti godono di un’effettiva abbondanza, altri di una sovrabbondanza e altri ancora sono relativamente corti, perciò fino a che punto si può considerare realmente la rosa rossonera come adatta ad affrontare tre competizioni e scendere in campo ogni 3 giorni? Analizziamo nel dettaglio.

FUORI ROMAGNOLI, DENTRO THIAW
Il reparto difensivo è quello che probabilmente desta meno preoccupazioni, considerando le prestazioni ben più che affidabili da parte del duo Kalulu-Tomori durante la passata stagione, che ha saputo sopperire con relativa tranquillità alla lungodegenza di Simon Kjaer. In effetti, l’ex capitano rossonero, Alessio Romagnoli, dopo aver perso la titolarità in favore di un sorprendente Kalulu, si è ritrovato ad essere capitano dalla panchina, per altro senza nascondere più di tanto un lungo flirt con l’amata Lazio, con la quale ha concluso il trasferimento. Numericamente, dopo aver escluso la possibilità di lasciar partire in prestito Gabbia, l’ingresso di Malick Thiaw, centrale tedesco di 21 anni, ex Schalke 04, ristabilisce l’equilibrio. Difficilmente Maldini quando punta un difensore ed intravede in lui delle qualità importanti (per altro osservando il calciatore già da un anno, considerando il tentativo di acquistarlo lo scorso Gennaio) si sbaglia, di conseguenza è bene mantenere alta la fiducia ed aspettare di giudicare il ragazzo sul campo.

FUORI KESSIE, DENTRO POBEGA, ADLI, VRANKX
Inutile nascondersi: l’uscita di Franck Kessie, un centrocampista in grado di giocare un numero veramente impressionante di partite ogni stagione per il suo rendimento atletico, lascia inevitabilmente un vuoto da colmare. Niente panico, la M&M si è messa subito al lavoro, riportando a Milanello Tommaso Pobega e acquistando con largo anticipo Yacine Adli e sul gong del calciomercato Aster Vranckx. Sebbene numericamente possa sembrare esserci una grande abbondanza nella zona centrale del campo, in realtà la questione è più delicata del previsto. In effetti, Pobega è una mezzala naturale da 4-3-3, Adli è visto da mister Pioli come un 10 (al momento dietro De Kaetelere e Diaz nelle gerarchie) e Vranckx, considerato un vertice basso roccioso e in grado di vincere numerosi contrasti e recuperare un numero importante di palloni, non è stato ancora buttato nella mischia, probabilmente ha bisogno di tempo per entrare nei meccanismi del gioco rossonero. Al momento, i titolarissimi Bennacer e Tonali non sembrano avere dei veri e propri sostituti (nonostante Pobega stia provando ad adattarsi in un centrocampo a 2), e si ritrovano spesso costretti agli straordinari.

“FUORI” IBRA, DENTRO ORIGI E CDK
Ibrahimovic è più che mai dentro al progetto Milan, intendiamoci, ma resterà lontano dai campi ancora per molto, di conseguenza Maldini e Massara hanno bruciato la concorrenza portando alla corte di Pioli Divock Origi, beniamino dei tifosi Reds, nonostante fosse una riserva di lusso. Il colpo dell’estate a lungo inseguito è Charles De Ketelaere, 35 milioni complessivi nelle casse del Club Bruges per il talento belga, che inizia a far sognare i tifosi rossoneri con colpi di classe d’altri tempi. Anche per questo reparto sono state prese delle decisioni importanti: dare fiducia alla fascia destra Messias-Saelemekers, e tenere tre trequartisti, De Ketelaere, Adli e Brahim Diaz, probabilmente addirittura troppi per un solo posto. 

Di Fabio Montesanti