Una rivoluzione seguita da una stagione difficile: il Milan 17/18 come la Juventus pre-dominio

Una rivoluzione seguita da una stagione difficile: il Milan 17/18 come la Juventus pre-dominioMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 26 aprile 2018, 16:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Il calo dell'ultimo mese, dopo la grande rimonta sfiorata, ha fatto sì che si ricreasse un certo clima di amarezza intorno al Milan, con annesse critiche e giudizi negativi nei confronti della campagna acquisti della scorsa estate. Non si può certo dire che Fassone e Mirabelli abbiano azzeccato tutte le mosse effettuate da giugno ad agosto 2017, ma gli errori sono all'ordine del giorno quando un ciclo deve ripartire e quando, in una sola sessione di mercato, vengono acquisiti undici giocatori, a cui si aggiungono i ritorni di José Mauri e Gabriel dai rispettivi prestiti.

IL PARAGONE ECCELLENTE - Un paragone, molto calzante, ci fa tornare alla stagione 2010/11, più precisamente a Torino. Parliamo ovviamente della Juventus e del primo anno della gestione Marotta-Paratici. In quell'estate arrivarono a Vinovo dieci calciatori nuovi: Storari, Bonucci, Motta, Rinaudo, Traoré, Aquilani, Krasic, Martinez, Pepe e Quagliarella, ai quali seguirono Barzagli, Matri e Toni durante il mercato di gennaio. La spesa fu certamente inferiore a quella effettuata dal Milan nel 2017, ma parliamo di un'altra era calcistica, dove i prezzi non erano stati ancora gonfiati in maniera esorbitante. Fatto sta che quella Juventus, da alcuni di quei tredici approdi (Barzagli, Bonucci e Matri in primis), costruì la base per i successi degli anni successivi, dopo essersi classificata settima, posizione che occupa attualmente anche il Milan cinese.

LA STRADA - Sia la Juventus nel 2010 che il Milan nel 2017 hanno affrontato una imponente rivoluzione tecnica, tant'è che, nella calde giornate estive, entrambi i club apparivano competitivi per le prime posizioni. Eppure, come insegna la storia, è difficile assemblare tante "new-entry" in pochi mesi, soprattutto se ci si confronta contro squadre attrezzate, affiatate e rodate. Nell'estate del 2011 Marotta e Paratici rimediarono agli errori dell'anno precedente, andando ad acquisire quei tasselli che furono fondamentali nello scudetto del 2012, come Lichtsteiner, Pirlo e Vidal, in una campagna acquisti tutt'altro che faraonica. Lo stesso dovrà provare a fare il Milan, a prescindere da quello che accadrà in termini societari, con acquisti mirati che si dovranno incastrare a quanto (tanto) già fatto finora.