Bond e plusvalenze? No, grazie. Il Milan è già europeo.

Bond e plusvalenze? No, grazie.  Il Milan è già europeo.MilanNews.it
sabato 15 maggio 2021, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Duro il mestiere dei tifosi del calcio: qualche volta (non tanto, meglio non disturbare) siete anche costretti a improvvisarvi avvocati d'affari e a leggere di bond, debiti pregressi, plusvalenze e altre amenità. In altri casi vi capita di imbattervi in gestacci da tribuna o da bordocampo, in polemiche arbitrali o sugli orari delle partite, in chi eccepisce sui turni infrasettimanali o sul destino cinico e baro. Significa che non vi state occupando di Milan e della sua diversità. Zero commenti su arbitri e su arbitraggi, sugli avversari e sulle istituzioni, tanti sacrifici ma niente debiti. E' la diversità del Milan, solo lavorare, solo campo, solo la partita, solo le scrivanie con tanta visione e tanti passi mai più lunghi della gamba. Non so se torneremo in Champions League, visto che contro il manipolo di ragazzi di Pioli è stato riesumato anche il fattore stadio vuoto nel post gara di domenica scorsa. Ma certo, come dimenticarlo. All'andata, contro mezzo Milan, lo stadio era pieno, bello, biondo, con gli occhi azzurri e la straordinaria armata di Pirlo era venuta a San Siro a comandare. Al ritorno, dominatore e prepotente contro la Juve titolare, il Milan doveva solo ringraziare che non c'erano i tifosi allo Stadium. Perchè lorò sì che gliel'avrebbero fatta vedere a Tomori e Brahim Diaz, con loro i ragazzi del Milan non si sarebbero nemmeno permessi di avvicinarsi alla porta avversaria. Meraviglioso. Era già pronta la classifica con la sconfitta del Milan. Hanno dovuto, a denti strettissimi, rimetterla nel file. Faranno ancora di tutto per fare da barriera al ritorno in Champions League del Milan. E il Milan per tutta risposta dovrà provare a continuare a stare nel suo: il campo, la partita, il gioco, il calcio. Non c'è tempo e spazio per nient'altro, nemmeno per reagire alle unghie sui vetri, alle grafiche fake e allo stridere dei denti.

Ripeto, non so se ce la faremo. L'ultima volta era stata Siena, Claudio e anche purtroppo qualcuno che remava contro. Sono passati 8 anni ed era stata una emozione fortissima. Non si può in alcun modo prevedere e pronosticare di ripeterla, si può solo sperare. Ma Champions League o Europa League che sia, sarà comunque e pur sempre Europa. L'habitat. Ma non della storia e della retorica. Bensì della tattica e dell'attitudine. Di recente, i match analyst di un grande club, prima di una grande partita con il Milan in campo, si sono avvicinati ai nostri. E hanno fatto i complimenti, educati, discreti, sinceri. Vi abbiamo studiati, avete principi di gioco che solitamente notiamo, studiandole, nelle squadre europee più che in quelle italiane. E questo particolare ha rafforzato le convinzioni già presenti nella concezione e nello stato d'animo del Milan. In effetti in questa stagione i rossoneri si sono trovati meglio, a livello tattico e di gioco, in Europa piuttosto che in Italia. Quando nei mesi scorsi la squadra era rimaneggiata e stravolta dall'emergenza infortuni, ha perso contro Juve e Atalanta, ma ha sfiorato la vittoria sul campo del Lille primo in Ligue 1 e ha dominato a Old Trafford contro il Manchester United finalista di Europa League. Il sostegno della proprietà e di Gazidis, la pazienza certosina di Maldini e Massara, la modernità e la sensibilità di Stefano Pioli proprio questo hanno costruito: una squadra europea più che italiana, una squadra europea che proprio per questo si inserisce nel solco della storia rossonera. Che Europa sia allora. Negli ultimi 180 minuti vedremo quale.