Eto'o come Kakà...con Osvaldo dietro l'angolo. Real Madrid: Ancelotti rettifica. Inter: mister Mbaye e mistero Duncan. Cos'ha Poli che non va? Il cognome?

Eto'o come Kakà...con Osvaldo dietro l'angolo. Real Madrid: Ancelotti rettifica. Inter: mister Mbaye e mistero Duncan. Cos'ha Poli che non va? Il cognome?MilanNews.it
sabato 17 agosto 2013, 00:00Editoriale
di Mauro Suma
Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

L'estate di Eto'o ricorda le due che il Milan ha vissuto sulle tracce di Ricardo Kakà, quella del 2011 e quella del 2012. Arriva, non arriva. Lui qui si rilancia, i brividi. La mozione degli affetti è una delle travi psicologiche del calcio che mobilita le persone e che lo rende eterno. L'Inter di oggi non può prendere Eto'o. Non ci sono le basi economiche, nè per il cartellino, nè per l'ingaggio. Ma proprio perchè è lui, così come per il Milan proprio perchè era Kakà, ci si pensa, ci si ragiona. Se si dimezza l'ingaggio, se con il Club russo si trova qualche formula. Kakà al Milan si è arenato perchè il Real non era psicologicamente pronto a cedere a zero il giocatore allo stesso Club da cui l'aveva preso pagandolo 62. Giusto, normale, legittimo. L'Anzhi non ha pagato 62 Eto'o, ma d'altro canto non ci sono fra la famiglia Moratti e la dirigenza russa gli stessi rapporti, affettosi e collaudati, esistenti fra Florentino Perez da una parte, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani dall'altra. Per cui grossi margini di manovra non ce ne sono. Chi ha davvero la possibilità di arrivare a Samuel Eto'o è il Chelsea. Rinunciato a Rooney, Mourinho pensa a lui. A meno che Thohir...è un po' questa la suggestione che ha indotto i media e i tifosi interisti a crederci. Thohir però vuole snellire le perdite e ringiovanire la squadra. Eto'o non va in questa direzione. Nemmeno Osvaldo, ma l'argentino della Roma fa parte dei sogni nerazzurri di fine Agosto.

Così come l'avevamo letta era un po' grossa. Il Real la squadra più forte che io abbia mai allenato. Firmato, non una firma qualunque. Quella di Carlo Ancelotti. Ma come? Ma davvero? Può essere? E subito ripensi ai Milan allenati da Carletto. Ma non solo, anche la stessa Juventus di Zidane del 2000 e del 2001. Insomma, tanti pensieri. Ma la risposta di Carlo Ancelotti che giriamo, pari pari dal nostro cellulare, a tutti gli sportivi e a tutti i milanisti che sono quelli che si sono sentiti più colpiti, non si presta a equivoci: "Ho detto che il Real di quest'anno è molto forte, ma mai detto che e' la più forte". Per come Ancelotti ama ancora oggi il Milan, per come si tiene in contatto con la realtà rossonera e per come vive il calcio, quella frase lì suonava in effetti strana. E infatti...Ma non è solo una questione di  legami e di affetti. E' soprattutto tecnica. Il Milan di Rui Costa, Rivaldo e Kakà che ha vinto la Champions League a Manchester, ma soprattutto il Milan di Kakà, Shevchenko e Crespo che l'ha crudelmente sfiorata a Istanbul: squadre allenate da Carlo Ancelotti più forti di questo Real, con tutto il rispetto. Prendiamo soprattutto il Milan di Istanbul. In porta quel Dida che nel 2003, nel 2004 e per mezzo 2005 era stato fra i migliori portieri del mondo, in quel momento era certamente più forte di Diego Lopez. In difesa Cafu a destra, Nesta e Stam centrali, Maldini a sinistra. L'unico che può reggere il confronto è Sergio Ramos e non lo vince. A centrocampo il miglior Gattuso, il miglior Pirlo e il miglior Seedorf. Per il migliore intendiamo il giocatore nel periodo top della propria carriera, quello con più salute, qualità ed energia. Anche qui, oggi individualità superiori nel Real, sempre con il massimo del rispetto, non ne vediamo. Davanti Kakà, Shevchenko e Crespo. Tutti e tre in piena forma e tirati a lucido. Il Real di oggi è Cristiano Ronaldo (eliminato dal Milan di Ancelotti nella Semifinale Champions del 2007 quando era in squadra con un certo Rooney), Benzema e altri campioni. E' un Real fortissimo, in cui Carletto crede e da cui tirerà fuori il massimo. Ma non è la squadra più forte che lui abbia mai allenato. Siamo d'accordo con il Mister. Certi Milan da lui guidati e costruiti dalla Società di via Turati meglio lasciarli fuori da ogni tipo di paragone.



Gli addetti ai lavori del mercato italiano si stanno facendo un po' di domande sull'Inter. Ma perchè il Club nerazzurro ha Mbaye, ottimo prodotto tecnico e fisico del proprio Settore Giovanile, e va a prendere Wallace? Questione di chiccheria e di cognome? Forse fa fico arrivare dal Chelsea invece che dal proprio serbatoio, ma il dubbio è lecito. Mbaye è uno dei giocatori più richiesti (accade anche in casa Milan con Petagna e Kingsley Boateng) del mercato italiano dove il giovane di talento del grande Club tira molto. L'Inter naturalmente non cede Mbaye, ma valuta soltanto prestiti. A quel punto, allora, valeva forse la pena di non appesantire la rosa con il 19enne del Chelsea e continuare a valorizzare in casa il proprio talento. Lo stesso dicasi per Duncan. Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. L'Inter ce l'ha, eppure valuta di spendere un bel gruzzoletto, che in questo momento peraltro non c'è, su Taider e Nainggolan. L'Inter va giustamente orgogliosa del proprio Settore Giovanile. E allora perchè non ne mette i pezzi migliori in Prima squadra?

A proposito di Taider e Nainggolan. C'è che ci viene in soccorso nelle nostre notti in bianco, per spiegarci che cos'abbiano nei piedi così tanto più di Andrea Poli nel loro modo di giocare e di stare in campo? Ottimi giocatori, mancherebbe altro. Sia la mezz'ala del Bologna che quella del Cagliari. Ma Andrea Poli non ha niente da invidiare a nessuno. E' nel giro della Nazionale, è stato decisivo nell'ultima Sampdoria, fa qualche gol ad ogni Campionato e dà tanta sostanza alle sue squadre come ha dimostrato nell'estate di pre-campionato del Milan. Ma il suo acquisto è costato poco, è entrato poco nelle cronache di mercato e il giocatore non è mediatico. Nel senso che è tutto polpa, tutta sostanza, poco cognome e poco esotismo. I fogliettoni di calciomercato se lo filano poco e sembra che al Milan non sia arrivato nessuno. In attesa che il campo giustifichi questa nostra ribellione ai luoghi comuni, anticipiamo i tempi. Il Milan con Poli ha migliorato il suo centrocampo e la stagione che va a iniziare, non quelle della memoria, lo dimostrerà. I tifosi milanisti non si abbonano per lui, ma chi si sta abbonando per libera scelta, e non per aziendalismo, lo apprezzerà. Lasciatemi infine correggere una inesattezza nella quale sono incappato nelle ultime settimane. Mexes è assolutamente eleggibile per la gara di andata con il PSV. Non è squalificato, da una Champions League all'altra si azzera tutto. Lo aspettiamo in campo oggi alle 17.30 contro il Derthona, in diretta su Milan Channel.