Il Milan è stato fermato dal Covid. Date a Pioli i rinforzi che servono. Giocare una lezione per il calcio

Il Milan è stato fermato dal Covid. Date a Pioli i rinforzi che servono. Giocare una lezione per il calcioMilanNews.it
giovedì 7 gennaio 2021, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Ha vinto il Covid, per una sera. Ha vinto sul calcio e sul Milan, in particolare contro il quale si è accanito in maniera eccessiva privandolo in mattinata di due pedine che sarebbero state utilissime per Pioli. Perciò la sconfitta con la Juve, che ha perso Caudrado e Alez Sandro positivi, non deve far rumore. Anzi, al contrario, deve confermare tutto quello che di buono abbiamo detto, scritto e sostenuto in queste lunghissime 27 giornate di campionato, tra il vecchio e il nuovo. Pioli, per esempio, non ha niente di cui rimproverarsi. È rimasto con una squadra dimezzata ed è riuscito per un’ora a contendere alla Juve il primato del gioco e l’efficacia delle sue azioni. Ha avuto un solo, inatteso cedimento: quello di Theo Hernandez che per la seconda volta (dopo Hakimi nel derby) ha perso in modo vistoso e clamoroso il duello tecnico e fisico con Federico Chiesa. Non l’ha mai “attaccato”, l’ha sempre patito e gli ha lasciato lo spazio necessario nel secondo gol per riuscire a cogliere il palo lontano di Donnarumma. Il Milan non ha avuto nemmeno le forze indispensabili (al contrario di Pirlo e della Juve che dalla panchina hanno tratto risorse utili per confezionare il 3 a 1) per trovare in panchina qualche aiuto. Sono entrati Diaz, poi Conti, Kalulu e Daniel Maldini: il confronto con i sostituti della Juve è evidentissimo, dalla parte bianconera.

Ecco perché a questo punto torna di grande attualità il riferimento ai programmi di mercato del club. Paolo Maldini ha risposto alle pressioni dei tifosi ai microfoni di Sky prima della sfida con la Juve. Ha detto in modo sintetico ed efficace: “Non è facile migliorare questo gruppo ma ci proveremo”. Che vuol dire allora che Elliott ha colto l’opportunità data da questo primato in classifica, rimasto intatto grazie al successo della Samp sull’Inter. Alla prima caduta, insomma, non ha perso il comando della serie A. è vero che Ibra, Bennacer, Tonali, Rebic e Krunic torneranno presto a disposizione ma è altrettanto vero che non si può sempre contare su Conti, Hauge o Daniel Maldini quando l’asticella si alza al livello della competizione per lo scudetto. Certo che è complicato migliorare questo gruppo specie se si percorre la strada di sempre e cioè profili di giovani promesse del calcio europeo, magari provenienti dalla liga francese, spendendo cifre ragionevoli. Ma bisogna fare il possibile e qualcosa di più.

C’è un’altra lezione che Milan e Juve hanno dato al calcio italiano, al Coni e a coloro che continuano a sostenere la giustezza della sentenza del collegio di garanzia che ha cancellato lo 0 a 3 col Napoli e il punto di penalizzazione. Si dimostra che c’è un campionato che rispetta il protocollo, rischiando anche di presentarsi con una rosa decimata, e c’è invece chi se ne sta al calduccio di casa, coperto da una mail di una asl amica, messa in moto dall’autorità politica di riferimento. Se non si prende atto di questo doppio binario, allora sì il concetto di campionato regolare salta.