L'ultima figuraccia. La presunzione di Cardinale e la necessità di un vero allenatore
La stagione è ormai finita, ma servirebbe chiudere con un po' di orgoglio ed evitare certe brutte figure. La squadra era già in vacanza, a parte qualche singolo: la maglia andrebbe onorata sempre, anche quando non ci sono traguardi sportivi da raggiungere.
Concedere 3 reti a quella che fino a ieri era la squadra col secondo peggior attacco, è stato imbarazzante, così come il dato di 46 reti incassate fin qui in campionato.
Dopo una stagione del genere, serviranno anche riflessioni profonde sui centrali di difesa: qual è il reale valore di Tomori e Thiaw?
In questo senso, oltre a un rinforzo di livello nel reparto, servirebbe un allenatore vero, in grado di rigenerare la squadra e di lavorare come si deve sulla fase difensiva. Servirebbe l'effetto elettroshock e non una scommessa in panchina.
La settimana ha lasciato in eredità anche le parole di Gerry Cardinale al Qatar Economic Forum di Bloomberg, che hanno fatto molto discutere. "I tifosi ovviamente vogliono vincere sempre. L’ironia nello sport è che se vinci ogni anno rendi la competizione meno interessante", frase che ha fatto arrabbiare buona parte del popolo rossonero. Uscita male? Equivocata? Sicuramente evitabile, soprattutto in questo momento. Concetto che sarebbe sicuramente opportuno se a esprimerlo fosse il Presidente della Lega Calcio, non il numero 1 di un Club glorioso come il Milan. In tutto questo, sarebbe auspicabile che oltre a parlare di successi, Cardinale arrivasse anche a realizzarne almeno uno: va detto che nei suoi 2 anni di gestione, la squadra ha partecipato a 8 competizioni senza nemmeno avvicinarsi a vincerne una.
Ora la scelta dell'allenatore, che dovrebbe essere straniero e forse pure di prospettiva. Anche qui si nota la volontà di ribaltare le regole non scritte del calcio in Italia, dove vinci più facilmente se hai un allenatore italiano e di esperienza. Così come è più facile arrivare al successo con una dirigenza esperta, l'esatto opposto di quella del Milan. Come definire tutto questo? Presunzione. Presunzione di essere più furbi degli altri, di non voler imparare la cultura del mondo del calcio italiano e di voler, anzi, imporre la propria anche ai tifosi.
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