Lancio un patto su CDK: discutetelo a gennaio 2023. Perché non si fanno inchieste sulla denuncia di Tare? Stadio, meglio da soli. Futuro ad: che sia anche tifoso

Lancio un patto su CDK: discutetelo a gennaio 2023. Perché non si fanno inchieste sulla denuncia di Tare? Stadio, meglio da soli. Futuro ad: che sia anche tifosoMilanNews.it
giovedì 27 ottobre 2022, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Sul conto di Charles De Ketelaere vorrei che critica e tifosi rossoneri sottoscrivessero un patto. Che è il seguente: sospendete il giudizio riferito a ogni singola prestazione, senza lasciarvi sedurre o deprimere da una singola giocata o da un liscio (tipo quello col Monza). E datevi tutti appuntamento a gennaio quando, scavalcato il mondiale, riprenderà il campionato e la parte decisiva della stagione. Poiché penso che la questione del belga sia soprattutto psicologica e poi, per una parte piccola, calcistica -nel senso di lento inserimento nei meccanismi di gioco del Milan- . Sarà un bene per il diretto interessato e anche per il dibattito che potrebbe cambiare da un giorno all’altro.

A chi fare le pulci. Ho letto, non senza divertimento, una presunta analisi sul passaggio del Milan dal fondo Elliott a RedBird. Portava la stessa firma di chi, qualche tempo fa, non un secolo fa, pubblicò una bella inchiesta sul Milan sostenendo la tesi -poi abbracciata anche dai famosi 007 di Report- che i veri proprietari fossero due semi-sconosciuti, possessori di una minuscola porzione di azioni. Bene: quando poi è diventata pubblica e ufficiale la smentita, da quella stessa testata non è mai arrivata la correzione. Adesso l’autore ha ripetuto l’incursione per sostenere che Elliott è ancora il proprietario e non RedBird. Qui si tratta di un prestito privato tra due fondi. Piuttosto il quesito da rivolgere alla stessa testata e all’autore di cui sopra è la seguente: MA NON SAREBBE DI MAGGIORE ATTUALITA’ E INTERESSE UNA BELLA INCHIESTA SUI CLUB CHE IGLE TARE, DS DELLA LAZIO, HA DEFINITO “TECNICAMENTE FALLITE”?

Stadio da soli. La parte più attraente, per la platea rossonera, dei lavori dell’assemblea indetta per approvare il bilancio riguarda pochi spunti. Il primo, di natura finanziaria: in pratica il Milan è già a breekeven poiché dispone in cassa di un gruzzolo (30 milioni di euro) che consente agli amministratori di “non bussare alla porta dell’azionista” per chiedere di immettere soldi per consentire l’ordinaria attività del club. Il secondo riguarda invece lo stadio: il presidente Scaroni ha ripetuto che esiste la possibilità di costruirne uno “anche da soli”. Ecco: sarà meglio dedicarsi a questa soluzione perché i tempi biblici del comune di Milano e la condizione dell’azionista interista porteranno alle calende greche l’iniziativa.

Terzo spunto: Gazidis, intervenendo sul tema dei contratti da rinegoziare, a proposito di Leao ha dichiarato: “Lo chiedono tutti i giorni a Maldini, è giusto che sia lui a parlarne”. Poiché Gazidis è in uscita (scadenza del contratto il 4 dicembre), è evidente che la responsabilità “politica” dell’operazione viene lasciata interamente sulle spalle dell’area tecnica. Ultimo appunto: noto che per motivi di bon ton non c’è nessuna news e nemmeno alcuna notizia sulla successione di Gazidis, autore di un eccellente lavoro fin qui svolto in condizioni di grande difficoltà economico-tecnica. L’ad è intenzionato a rientrare in patria anche per curare meglio la propria salute: giustissimo. L’importante è che la successione sia affidata a chi ha conoscenza della materia e del Milan e che abbia anche quel “quid” di tifoso che può risultare utile in qualche circostanza.