Le uscite pesano... Caro Bruges... Benvenuto Igna...

Le uscite pesano... Caro Bruges... Benvenuto Igna...
sabato 16 luglio 2022, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Non è stata una settimana inutile. Tutt'altro. Capisco la fretta e il desiderio dei tifosi di veder succedere cose in entrata, ma un mercato è fatto di tante cose. Riuscire a piazzare, in attesa delle ultime ufficialità, i giocatori in esubero non è banale lungo il corso di una finestra soprattutto estiva. Intanto mandi a giocare persone, da Castillejo a Tsadjout ad altri, che si sono sempre comportate bene a Milanello o dove hanno rappresentato il Milan in prestito. Poi, come dice Stefano Pioli,  è importante non avere una rosa troppo grande con giocatori che ti dispiace non far giocare. In tutto questo si abbassa il monte-ingaggi e si recuperano risorse per il rafforzamento. Passano come i cosiddetti movimenti minori, in realtà si tratta della mano di bianco che si dà prima di iniziare ad imbiancare. Adesso la tela è pronta e le prossime mosse saranno tese a rinforzarsi. Il mercato in entrata del Milan non è stretto alla gola dal mercato in uscita, ma fare quel che si può fare anche nell'altra direzione è comunque importante.

Poi è chiaro, e di tempo ce n'è abbastanza senza fregole e senza ultimatum, che è il mercato in entrata che ti dà entusiasmo, che dà segnali all'ambiente squadra, che consente di proseguire il percorso graduale di crescita anno su anno che è senza dubbio in corso. E attenzione: a tutti quelli che fanno il nasino all'insù all'indirizzo di De Ketelaere, se il buon Bruges avesse già accettato una delle proposte fatte fino a questo momento dal Milan, si sarebbe concretizzata l'operazione di mercato più ingente del campionato italiano a livello di cash non finanziato da una grande cessione. In ogni caso, Bruges o non Bruges, il Milan ha bisogno di un dieci. In questo momento ce n'è uno, Brahim Diaz, ed è importantissimo averne due. E' chiaro, ovvio ed evidente e si lavora proprio per questo. Poi, si è sempre pronti a fare di necessità virtù a Milanello: Stefano Pioli e il suo staff sono eccellenti nella specialità. Ma un po' di necessità virtù e un po' rafforzamento sul mercato mi sembra la chimica giusta. 

A proposito, c'è anche una squadra che non bisogna mai dimenticarsi di raccontare. Proprio qui ci siamo appellati a loro, ai nostri ragazzi, vigilia dopo vigilia, nelle ultime partite sulla strada dello Scudetto. Oggi a Colonia sarà durissima perchè siamo assolutamente incompleti e sarà importante stringere i denti per non fare brutta figura a livello di punteggio. Ma i giocatori sono tutti tornati alla base e sono tornati bene. Tirati, asciutti, hanno lavorato. Sono tornati forti di testa come li avevamo lasciati a Sassuolo. Non fanno i fenomeni, ma si sentono consapevolmente forti e non hanno paura di affrontare luoghi comuni come il vecchio mantra per cui è più difficile confermarsi che vincere. Non diciamolo a loro, sono menate che teniamo per noi ansiogeni. Avanti ragazzi, forza. A proposito: benvenuto Mister, Sulla panchina della Primavera, Ignazio Abate mi emoziona. I ragazzi della Primavera sappiano che avranno di fronte un allenatore che, per tenere il vantaggio del Milan, un pomeriggio di 5 anni e mezzo fa a Sassuolo, ha rischiato di perdere un occhio. E lo avrebbe fatto con dedizione, con umiltà e senza retorica. Grande Igna, ora e sempre.