Perché si è trattato di un azzardo riuscito. Su Jovic vedo un bel numero di dietrofront. Mercato: servono 2 rinforzi ma non 2 qualsiasi

 Perché si è trattato di un azzardo riuscito. Su Jovic vedo un bel numero di dietrofront. Mercato: servono 2 rinforzi ma non 2 qualsiasiMilanNews.it
giovedì 4 gennaio 2024, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

È stato un azzardo. Un azzardo ben riuscito ma sempre un azzardo. Ben riuscito oltre che per la resistenza del Cagliari che si è sbriciolata sotto i colpi di Jovic anche perché poi c’è stata la generosa applicazione di alcuni giovani e il contributo decisivo dei vip come Theo Hernandez e Jovic (più Leao nel finale senza dimenticare Mirante decisivo al “pronti via”) che hanno completato l’operazione. Perché ho pensato all’azzardo appena ho letto la formazione di martedì sera? Semplice: perché ho fatto questo ragionamento. Napoli e Inter sono già uscite dalla coppa Italia, forse c’è la possibilità -tabellone alla mano- di arrivare in fondo al torneo specie poi se in campionato si dovesse accumulare altro ritardo rispetto alle prime posizioni. Che ci fosse un clima di sfiducia nei confronti dello schieramento deciso da Pioli è confermato dal fatto che alle cinque della sera è intervenuto il ceo Furlani del club per far sapere attraverso Sky sport che “la società condivideva le scelte del tecnico”. Bene: azzardo riuscito. Dietro l’azzardo c’è un merito che va iscritto al tecnico di Parma e riguarda naturalmente Luka Jovic. Adesso gli stessi social che ne chiedevano l’immediato rimpatrio a Firenze, o i critici che denunciavano la necessità di ricorrere al mercato invernale per un “degno sostituto di Giroud”, dinanzi alla striscia attuale di 5 gol in 7 partite cominciano a fare, lentamente e a fari spenti, marcia indietro. In molti casi bisognerebbe portare solo un po’ di pazienza. E andare a rileggersi quel paragone da me scritto alcune rubriche fa proprio qui su Milannews quando mi avventurai nel tracciare un parallelo tra Jovic e il Crespo del 2004-2005.

Alcuni under 20 della primavera cominciano a sbocciare e di questo va dato merito al club che ha scelto alcuni esponenti (per esempio Jimenez proveniente dal Real Madrid oppure Simic scoperto in Germania, entrambi la scorsa stagione) segno che l’ufficio di Moncada, specie a livello di giovanissimi, funziona molto bene unitamente al gran lavoro di Ignazio Abate che ha raccolto risultati prestigiosi già in questo periodo con il superamento del girone di Champions primavera. Naturalmente il ricorso ai primavera deciso da Pioli non è stato un semplice capriccio ma una necessità dettata anche dal gran numero di infortunati oltre che dalla perdita di uno dei due (Bennacer) partiti per la coppa d’Africa. Ed è proprio partendo da questa condizione che dev’essere gestito il mercato invernale. Capisco la strategia del club che non intende appesantire il proprio bilancio -visto che ormai deve camminare con le proprie gambe, senza contributi dell’azionista- ma sapendo che i titolarissimi Tomori, Thiaw e Kalulu possono tornare tra fine febbraio e più avanti quando la stagione sarà nel piano dello svolgimento, è il caso di provvedere a puntellare la difesa e non con delle scommesse tipo Terracciano ma con l’arrivo di almeno un pilastro dopo il rientro da Villareal di Gabbia. Aggiungo che per via dell’intervento chirurgico di Pobega, la partenza di Bennacer per la coppa d’Africa e il “disimpegno” di Krunic, un rinforzo a centrocampo sarà indispensabile. Non sarà così? Benissimo: si assumeranno le responsabilità nel caso di mancata qualificazione in Champions.