Galliani: "Se fossi rimasto al Milan avrei cercato di prendere Icardi. Gli ex ds non devono sputare nel piatto dove hanno mangiato"

Durante la puntata di ieri di Tiki Taka è intervenuto Adriano Galliani, grande ex ad rossonero. Ecco tutte le sue dichiarazioni sul Milan:
Sul possibile ritorno di Ibra al Milan: "Non lo so, in questo momento non gestisco il Milan e non posso rispondere ma sarebbe molto bello. Ho un bellissimo ricordo di Ibrahimovic, se sta bene è ancora un fenomeno".
Su Milan-Napoli: "Ovviamente ho visto la partita perché il mio cuore è rimasto rossonero. Dopo ho visto l’Inter contro il Torino insieme ad Allegri davanti a una pizza. E mi è sembrato che i nerazzurri fossero una macchina da guerra".
Sul VAR: "Dopo il gol di Muntari non dato sono assolutamente favorevole. Dopo quell’episodio sono diventato un fan di qualsiasi tipo di tecnologia legata al calcio. Certamente il VAR va migliorato ma era peggio prima quando non c’era la tecnologia: adesso hai più certezze e meno sospetti. Si può modificare ma non si può tornare indietro. Sono molto contento che ci sarà il VAR anche in Serie B l’anno prossimo. La gente è più tranquilla adesso".
Su Conte al Milan: "Sì ci ho provato, l’ho corteggiato a lungo ma non ce l’ho fatta a prenderlo”.
Su Sarri: "Nel calcio ci sono tante cose che si dicono e non si dicono. Sono stato vicino a Sarri come a tanti giocatori. Se fossi rimasto al Milan avrei cercato di prendere Icardi perché penso che sia un attaccante straordinario".
Sull’emozione più bella vissuta al Milan: "È come l’amore, il primo non si scorda mai. E la prima Coppa dei Campioni vinta non si scorda mai. Milan-Steaua Bucarest a Barcellona con tutto lo stadio rossonero perché i tifosi rumeni non potevano uscire dalla Romania. Mi ricordo la gente impazzita. Mentre andavamo allo stadio c’erano migliaia di tifosi in strada e Sacchi disse ‘Se non vinciamo chi glielo dice a tutta questa gente?’".
Sulla dinastia dei Maldini al Milan: "Ci sono altre dinastie nel calcio ma papà e figlio che alzano la Coppa dei Campioni da capitani non è mai successo in Europa. Cesare la alza nel 1963 a Wembley e Paolo nel 2003 a Manchester. Speriamo che Daniel possa fare la stessa cosa".
Sull’esperienza di Cassano al Milan: "Ci ha dato una grande mano a vincere lo Scudetto nel 2011".
Su Ancelotti: "Carlo è una persona fantastica. Le sue doti migliori sono quelle di saper sdrammatizzare e farsi scivolare tutto. Mi ricordo che quando Berlusconi voleva giocare con le 2 punte, Ancelotti mi disse ‘dobbiamo dire al presidente che Kakà è una seconda punta’".
Su Giampaolo: "Nel 2016 io volevo Giampaolo, mentre i cinesi volevano Montella e l’hanno spuntata loro. Io stimo Montella ma mi è sempre piaciuto Giampaolo perché fa giocare bene le sue squadre. Però con Montella abbiamo vinto il nostro ultimo trofeo e va bene così. Non conta che Giampaolo non avesse allenato grandi squadre, ricordo che quando incontravo Allegri a Cagliari gli dicevo sempre che aveva il phisique du role per poter allenare il Milan".
Sull’attuale società del Milan: "Non è giusto che io parli del Milan che è una società gestita da un presidente, Scaroni, che è mio amico, da un amministratore delegato, Gazidis, che conosco dai tempi dell’Arsenal e da due monumenti e amici come Maldini e Boban. Non è giusto che io dica niente sul Milan. Spero e mi auguro che il Milan si riprenda ma non è giusto che ex direttori sportivi del Milan sputino nel piatto dove hanno mangiato. Non va bene, non si fa così".

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