LA LETTERA DEL TIFOSO: "Milan-Ajax vista da un soccorritore a bordocampo" di Bruno

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Milan-Ajax vista da un soccorritore a bordocampo" di Bruno
© foto di Giacomo Morini
giovedì 7 maggio 2020, 17:30La lettera del tifoso
di Thomas Rolfi

Sono curioso di leggere le storie che verranno pubblicate dai tifosi in questa interessante rubrica, sono sicuro però che nessun tifoso vi racconterà la partita dal mio punto di vista: il campo.

Ho avuto la fortuna grazie alla Croce verde APM di Milano, che ai tempi aveva tra le sue attività il servizio di primo soccorso allo stadio, di assistere come soccorritore e volontario a quasi tutte le partite dell’allora glorioso Milan. A volte capitava di essere tra i pochi fortunati che erano incaricati di “sorvegliare” la barella a bordo campo, pronti ad intervenire ad un cenno del medico sociale, che da tifoso ovviamente ti auguravi mai dovesse accadere.

Chi, come me, ha avuto la possibilità di vedere la partita da questa angolazione vi potrà confermare che viverla a bordo campo ha un fascino e delle emozioni veramente forti. Ascoltare i cori dei tifosi vedere la coreografia sentire le voci della panchina e i commenti, non sempre lusinghieri, dei protagonisti è un’ esperienza unica ed entusiasmante. Se poi la partita è quella del 23 aprile di diciassette anni fa in quello che io continuo a chiamare San Siro, allora ci rendiamo conto di aver assistito ad un match rimasto nella storia.

La vittoria arrivata al 90’ che permise ai giocatori di Carletto Ancelotti di qualificarsi alla semifinale di Champions League (per me ancora Coppa dei Campioni- 2002/2003, poi vinta in finale con la Juventus): Milan Ajax 3-2. Stranamente il pubblico non aveva iniziato prima a sgomberare lo stadio nei classici dieci minuti prima della fine, quasi fossero tutti certi che la vittoria sarebbe arrivata. E così fu, quella palla di Inzaghi che scavalca Lobont sulla riga viene spinta in rete da Tomasson proprio a pochi secondi dalla fine. In quegli interminabili attimi seguenti il mio sguardo è andato al guardalinee, credo che se avesse alzato la bandierina sarei finito su tutti i giornali, vi lascio immaginare il motivo.

Vedere gli occhi di ghiaccio di Koeman (al quale auguro una pronta guarigione) e il suo sguardo impietrito che non trapelava emozione in contrapposizione al delirio del popolo rossonero ha reso quella serata unica e indimenticabile. Auguro a tutti i tifosi di vivere le mie stesse emozioni e ringrazio Corbianco e Ferrante (interisti e allora responsabili servizio stadio della Croce Verde APM) e Origgi (cuore milanista) che mi hanno dato la possibilità di raccontarvi questa storia.

Bruno Mariani (autista soccorritore della Croce verde APM Milano)

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