Brocchi: "Quando allenai il Milan era un momento difficile, ma non dirò perchè"

Cristian Brocchi, allenatore del Monza ed ex giocatore e tecnico rossonero, ha parlato della sua breve avventura sulla panchina della prima squadra al Diavolo nel corso di una diretta Instagram con Mauro Suma: "E' stato un po' croce e delizia quel periodo per me. Non è facile, per uno che ha il Milan dentro, sentire sempre della gente che ti massacra, sminuendoti come persona, come giocatore del Milan e poi come allenatore. In quei due mesi non son stati raggiunti gli obiettivi, ma sono entrato in un momento più che difficile. Non dirò mai che momento era, dico solo che non esistono allenatori con la bacchetta magica e da una settimana all'altra riescono a ribaltare tutte le cose. Non potevo dire di no quando il presidente mi ha detto che avrei allenato la prima squadra a partire dal giorno successivo. La cosa peggiore è quella di essere considerato il lecchino di Berlusconi o Galliani.
E' il dolore più grande, perchè non lo sono. La società ha visto il lavoro che avevo fatto e ha fatto una scelta, giusta o sbagliata che sia. Non ho mai leccato il culo a nessuno. Tutti gli allenatori all'inizio hanno bisogno di un dirigente o un presidente che crede in lui. Se Mirabelli non avesse creduto in Gattuso, Gattuso avrebbe fatto l'allenatore del Milan? Se Lotito non avesse creduto in Simone Inzaghi, idem. Ancora oggi pago le conseguenze dello scetticismo nei miei confronti".

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