Gozzini: "Più che sull'ambizione, è sui valori che differiscono che il Milan è rimasto deluso. Molto. Theo è stato difeso e protetto sia in ambito sportivo che familiare"

Alessandra Gozzini, giornalista, si è così espressa su La Gazzetta dello Sport sulla cessione di Theo Hernandez e su tutte le conseguenze che ne sono scaturite: "È il passaggio in cui si parla di «valori» che ha urtato la sensibilità del club. Protagonista - e professionista - per lunghi tratti della sua esperienza rossonera, Theo Hernandez era poi finito al centro della critica per le sue partite involute. Vuote tecnicamente e, considerato che il tema sono i "valori", senza spessore agonistico. Il club lo aveva comunque protetto, anche quanto certe prestazioni distratte parevano la conseguenza di quello che succedeva nella vita di Theo fuori dal campo. Il calo di rendimento era diventato drastico nel finale: tra la versione del turbo Theo e l'ultima in cui viaggiava con il freno a mano tirato qualcosa era evidentemente successo. La catena di disobbedienze ed errori della ultima stagione aveva compromesso anche l'andamento della squadra: dal cooling break ribelle alla simulazione - con rosso - in Champions con il Feyenoord. leri, al momento dei saluti il Milan lo aveva ringraziato per le stagioni insieme augurandogli nuove fortune personali e sportive. Su X anche un video emozionale di oltre cinquanta secondi che ne ripercorreva le gesta, limitandosi a quelle eroiche: le discese, i suoi gol, lo Scudetto, la Supercoppa Italiana, i sorrisi e le stravaganze.
Theo si è invece congedato usando toni diversi. Alla dolcezza iniziale segue una parte molto più amara: «Me ne vado a testa alta, perché ho sempre dato tutto per questo club, impegnandomi al massimo e condividendo gli stessi sogni di questa tifoseria. Me ne vado con il cuore pieno, e con la speranza che molto presto il Milan torni al posto che merita. Milano sarà sempre parte di me». Seguono la speciale citazione per Paolo Maldini, che ricambia l'affetto, e un messaggio direttamente rivolto ai tifosi rossoneri. Poi arrivano le accuse: «La mia decisione di andarmene non è stata facile. Ho sempre saputo dove volevo stare, e il Milan è sempre stata la mia priorità. Ma, purtroppo, non tutto dipende da una sola persona». Vero, per i rossoneri Hernandez era da tempo fuori dal gruppo. Per la società poteva essere ceduto al Como per quasi cinquanta milioni, e la stessa trattativa con l'Al Hilal avrebbe potuto concludersi a inizio giugno. Allo stesso tempo per rimanere rossonero (oltre la scadenza del 2026) Theo chiedeva un contratto più ricco di quello attuale, non proprio in linea con il rendimento.
Ancora Hernandez: «La direzione che ha preso il club e alcune decisioni recenti non rispecchiano i valori né l'ambizione che mi hanno portato qui». Per qui si intende la Saudi League, non uno dei tornei più competitivi al mondo. Nessuna altra offerta europea concreta era arrivata al suo agente. Più che sull'ambizione - il Milan ha appena rilanciato con Allegri in panchina e Modric da ieri rossonero a tutti gli effetti - è sui valori che differiscono che il Milan è rimasto deluso. Molto. Theo è stato difeso e protetto sia in ambito sportivo che familiare. Ora toccherà agli arabi di Simone Inzaghi, ai quali Hernandez ha promesso «duro lavoro e impegno», in posa felice e sorridente con la nuova maglia blu".
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