Ibrahimovic, e se fosse The Last Dance?

Ibrahimovic, e se fosse The Last Dance? MilanNews.it
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venerdì 18 marzo 2022, 19:50News
di Redazione MilanNews

“Abbiamo fatto 99, tocca fare 100”. È questa una frase emblematica pronunciata da Mister Pioli durante la conferenza stampa odierna, e racchiude tutto ciò che c’è da sapere sulla volata finale per lo scudetto. Zlatan Ibrahimovic, che insieme a Pioli è stato la guida spirituale di un giovanissimo gruppo di ragazzi in cui non credeva nessuno (forse neanche loro stessi) è da poco rientrato da un problema al tendine. Il suo apporto sarà essenziale, e se dovesse realmente essere “the last dance”, che diventi memorabile.

LA SVEZIA CHIAMA, IBRA RISPONDE - Per tutti quelli che pensavano si trattasse di un capitolo chiuso, ecco che Ibra sorprende tutti, di nuovo, come ha sempre fatto nella sua carriera. La Svezia ha bisogno di lui, lui ha un bisogno costante di adrenalina, e la maglia della nazionale ne è ancora una fonte principale. I playoff mondiali rappresentano un palcoscenico importante per Ibra, chiamato per l’ennesima volta a dimostrare il suo valore, e trascinare la nazionale in Qatar. Il CT Janne Andersson ha inserito ufficialmente il suo totem nella rosa dei convocati, tenendo conto del fatto che non potrà partecipare al match contro la Repubblica Ceca (che salterà per squalifica).

LE ULTIME 9 PUNTATE - E se sarà “the last dance”, queste ultime 9 puntate sono pronte a tenere tutti col fiato sospeso. Indipendentemente dal fatto che Ibra e il Milan decidano o meno di proseguire insieme in questo meraviglioso percorso che ha riportato i rossoneri ad essere temuti e competitivi in Italia, e credibili in Europa, lo scudetto è un regalo che Ibra vorrebbe donare a tutto il mondo rossonero. Come dichiarato da lui stesso sempre, il Milan è sempre stata casa sua, l’unica squadra che non ha voluto lasciare di sua spontanea volontà; a testimonianza di ciò, il conosciutissimo aneddoto che racconta del litigio e del lungo silenzio con Galliani in seguito ad una cessione che non ha mai digerito del tutto. Gli anni avanzano per tutti, anche per Zlatan (anche se forse più lentamente che per gli altri) e gli acciacchi fisici sono ormai persistenti. È sotto gli occhi di tutti, che l’apporto dello Svedese in termini di minutaggio sia sempre più esiguo, basti pensare al mese di stop per il tendine d’Achille, inizialmente sottovalutato.

C’era d’aspettarselo? Probabilmente, ma soprattutto è il momento di concentrare l’attenzione sulla qualità dei minuti di Ibrahimovic, non sulla quantità; ora, più che mai, è il momento di trascinare “i suoi figli” alla maturazione finale. I ragazzi stanno crescendo, ormai corrono da soli, ma vuoi mettere festeggiare insieme al papà, quel traguardo lì?

Mancano ancora 9 puntate, forse il futuro sarà un bomber giovane, ma il presente si chiama ancora Zlatan Ibrahimovic.

Di Fabio Montesanti