Una settimana da Furlani

Un film già visto, più e più volte. L'evoluzione della trattativa Jashari ricorda diverse situazioni di mercato vissute a Casa Milan negli ultimi anni. Eppure ora c'è Tare. Cambiano gli interpreti ma il risultato non cambia? No, semplicemente rimane importante il modus operandi e l'approccio di Furlani anche in questo mercato.
Se il Bruges fa una richiesta precisa per liberare il suo giocatore, ha il diritto di non muoversi da quella posizione. Non sono sempre brutti e cattivi gli altri. Se io litigo con una persona, poi con un'altra, poi un'altra ancora, allora è il caso di farmi qualche domanda e di capire che il problema evidentemente sono io e non gli altri.
Il Bruges fa i propri interessi e i suoi tifosi ne sono contenti. Nella vicenda Reijnders, ad esempio, sarebbe servito un approccio di questo tipo per strappare una cifra ancor più importante. Ricordiamo i vari precedenti, di trattative che sul più bello saltano o si complicano: vedi Taremi (per fortuna), Thuram e Zirkzee... La politica del 'rilancino' è legittima, ma anche pericolosa.
È legittimo che il Milan non sborsi 40 milioni di euro per un giovane come Jashari, così come è legittimo che il Bruges tenga il punto. Nel frattempo servirebbe accelerare sulle trattative. Il mercato è ancora lungo, ma se Allegri ha voluto iniziare presto la preparazione, sarebbe il caso di definire meglio la rosa a disposizione e farlo lavorare coi giocatori che avrà a regime e non con quelli che andranno via.
Capitolo Theo Hernandez. Matrimonio che era finito da un po', quindi la separazione è cosa buona e giusta per tutti. Il saluto social del francese ha fatto parecchio discutere oltre ad aver irritato i piani alti di Casa Milan. Unica obiezione, non da poco, al suo pensiero: non è vero che ha sempre dato il massimo, in particolare nell'ultimo anno dedizione e professionalità sono calate. Dopo di che, la frecciata, o meglio siluro, alla società è più che condivisibile. Le ambizioni sono cambiate, almeno fino a oggi. Sta alla dirigenza smentire il francese coi fatti. Tare e Allegri in questo senso sono scelte corrette: ma non bastano. Ora serve ambizione nella costruzione della rosa e magari togliere qualche paletto che Furlani ha puntualmente messo anche quest'anno.
A proposito del dopo Theo e in generale dei terzini: a oggi tutti i nomi accostati al Milan sono profili giovani, di 22-23 anni. Giocatori che porterebbero i soliti rischi di ambientamento e di inserimento in un contesto pieno di pressioni, come quello rossonero appunto. Almeno su una fascia servirebbe un terzino un po' più pronto o, perché no, magari anche esperto. In questo senso non mi strappo i capelli per il mancato arrivo di Brown, ma la figuraccia è clamorosa. Altro pasticcio della settimana, con tanto di jet privato ad arricchire la storia incredibile e un avversario come il Fenerbahce, avessi detto il Real Madrid. Una settimana da Furlani. Perché alla fine non è cambiato nulla.

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