Ordine: "Dalle nostre parti c’è ancora in circolazione chi diffonde etichette e pregiudizi con grande facilità"

Franco Ordine, giornalista, si è così espresso sul Corriere dello Sport in difesa di Massimiliano Allegri: "Nonostante il suo palmares, dalle nostre parti c’è ancora in circolazione chi diffonde - per inimicizia personale o convinzione religiosa - etichette e pregiudizi con grande facilità dietro cui è possibile decifrare la predilezione per uno stile di gioco piuttosto che per un altro. Max Allegri non è un incantatore di serpenti, non ha mai promesso spettacolari esibizioni («per quelli andate al circo» è la sua battuta sul tema), si è sempre dichiarato fedele alla scuola tradizionale del calcio italiano e dalle sue squadre è possibile cogliere il «sapore casalingo» che significa, per esempio, cogliere nelle qualità dei suoi calciatori caratteristiche da valorizzare.
Un esempio? L’idea, in mancanza di un centravanti di ruolo (Gimenez in ferie, l’alternativa da acquistare), di puntare su Leao attaccante centrale pur se partendo da sinistra, una specie di sasso lanciato dalla fionda Pulisic, è la sua trovata esaltata dal primo gol contro il Liverpool e dalla successiva volata chiusa con l’assist comodo per Loftus Cheek. Il bollito di Livorno non ha promesso “calcio dominante” e neppure provato a stupire la platea prenotando lo scudetto - partendo dietro Napoli e Inter sarebbe da folli -. Ha solo una voglia matta di dimostrare che non è ancora bollito professionalmente e di essere capace di trasformare quel che sembrava un gruppo di dotati calciatori senza alcuna identità né guida sicura, in una squadra. Semplice, no?".

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