Pato: "I brasiliani del Milan mi accolsero a braccia aperte. Ancelotti è stato come un padre"

Pato: "I brasiliani del Milan mi accolsero a braccia aperte. Ancelotti è stato come un padre"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
mercoledì 1 giugno 2022, 13:40News
di Pietro Andrigo

Alexandre Pato si mette a nudo, a cuore aperto e senza peli sulla lingua. Lo fa con un racconto in prima persona, affidato a "The Players Tribune" (qui il pezzo integrale), in cui parla a ruota libera di calcio, di vita, di problemi, di percorsi e di fede. Queste le sue parole sul passaggio al Milan: "Sfortunatamente, alla fine di agosto scadeva il termine della registrazione delle liste e io non avevo ancora 18 anni, quindi fui costretto a saltare il Mondiale per Club. Sono nato il 2 settembre. Se fossi venuto al mondo qualche giorno prima sarei stato Campione del Mondo due volte. Ma solamente potermi allenare con queste leggende era speciale. I brasiliani mi accolsero a braccia aperte: Ronaldo, Cafu, Dida, Kakà.

E no, non vivevo a casa di Cafu!! – però uscivamo spesso perché i suoi figli avevano più o meno la mia età. Ancelotti diventò come un padre per me. Ha addirittura chiamato il suo cane Pato. Avete visto la foto dei festeggiamenti sul bus scoperto a Madrid, con gli occhiali da sole e il sigaro? Ecco, al Milan certe volte arrivava in elicottero. Viveva a Parma e sua moglie lo sapeva guidare. Scendeva come James Bond. Se c’è qualcuno che sa come si vive con stile, quello è Carlo".