Serie A, la FIGC prepara un tetto ai costi tipo FPF

La FIGC e le leghe professionistiche a fine luglio si confronteranno sul nuovo sistema di licenze nazionali da concedere alle società. Come riportato dal Corriere dello Sport, il punto fermo resta quello dell’indice di liquidità come parametro per iscriversi ai campionati, ma presto potrebbe essere introdotta una novità molto importante. Si tratta, tra le altre norme, del modello UEFA utilizzato per riscrivere il Fair Play Finanziario, il così detto “squad cost ratio”. In sostanza parliamo del rapporto tra i ricavi e i costi legati alla squadra (stipendi e ammortamenti per i calciatori), con un tetto che non deve superare una certa soglia rispetto al fatturato. La UEFA ha fissato questo tetto al 70%, da raggiungere entro 3 anni.
Le nuove disposizioni vedranno per la prima volta i club soggetti a controlli sui costi legati alla squadra. La regola di controllo dei costi limita la spesa per gli stipendi di giocatori e allenatori, i trasferimenti e le commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club. L’Italia da parte sua vorrebbe partire subito con l’80%. Sulle plusvalenze invece, con le quali i club potrebbero correggere gli indicatori sotto esame, la FIGC sta ragionando in termini di “saldo attivo”, la differenza effettiva tra acquisti e cessioni nell’intervallo di tempo considerato.

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