Adli e Vranckx, gli oggetti misteriosi del Milan: c'è bisogno anche di loro

Adli e Vranckx, gli oggetti misteriosi del Milan: c'è bisogno anche di loroMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
martedì 21 febbraio 2023, 14:00Primo Piano
di Redazione MilanNews

Nel momento più delicato della stagione, il Milan ha ritrovato compattezza e solidità tramite un cambio modulo che ha restituito autostima e certezze alla difesa e, più in generale, alla fase difensiva. Di Stefano Pioli si diceva che avesse perso lo spogliatoio, che i giocatori non lo seguissero più, ma l'atteggiamento di un veterano come Olivier Giroud contro il Tottenham è ancora negli occhi di tanti tifosi rossoneri (e non), a certificare quanta unione di intenti vi sia a Milanello e quanta voglia ci fosse di uscire insieme, uniti e da squadra, dal momento negativo nel quale il Diavolo si era impantanato. Tuttavia, se in attacco la stagione di Olivier Giroud è encomiabile e a tratti quasi commovente, per umiltà e disponibilità al sacrificio (a 37 anni da compiere), trovandosi spesso a fare reparto da solo e ad essere l'unico centravanti a disposizione di mister Pioli, a centrocampo diventa lecito chiedersi come mai vi siano dei giocatori che il campo non lo vedono praticamente mai: Aster Vranckx e Yacine Adli.

CARATTERISTICHE DIVERSE, STESSA SORTE

Aster Vranckx e Yacine Adli non sono due doppioni, anzi. Potenzialmente compatibili, il belga è un centrocampista di sostanza e quantità con dei piedi educati. Sicuramente da svezzare tatticamente in un campionato molto più complesso da questo punto di vista rispetto alla Jupiler League, ma è l'identikit del giocatore più simile a Franck Kessiè che il Milan abbia in rosa, a livello di caratteristiche, ma anche a livello fisico e atletico. Totale? 7 presenze ed un impiego complessivo di 70 minuti. Dall'altra parte, invece, Yacine Adli: talento, visione, estro e fantasia al servizio della squadra. A livello tecnico può ricordare un po' un giocatore come Hakan Calhanoglu, passato ad essere un antagonista a tutto tondo per l'universo Milan, ma al quale tecnicamente non si può dire niente. Almeno in teoria, perché le qualità messe in mostra dal numero 7 rossonero si sono viste soltanto nelle amichevoli estive e in quelle nel post Mondiale, in attesa che tornasse la Serie A. A Bordeaux disegnava calcio e aveva fatto innamorare i dirigenti rossoneri al punto di comprarlo e lasciarlo crescere in Francia un anno, per non rallentarne la crescita; a Milano, però, ad oggi ha collezionato 4 presenze per 114 minuti complessivi e l'ultima apparizione risale all'Hellas Verona, nello scorso ottobre.

PIOLI LI VEDE SEMPRE, MA...

Un concetto fondamentale, da tenere sempre a mente, è che l'allenatore veda sempre i giocatori in allenamento, quotidianamente e ci parla molto più di quanto venga riportato dai media. Per cui va da sé che le motivazioni per le quali il belga e il francese non trovino spazio possano essere le più disparate e non necessariamente un'inadeguatezza tecnico-tattica. Tuttavia, alla luce di quanto visto nelle partite ufficiali, che di fatto consistono nei banchi di prova più importanti, diventa difficile comprendere come mai soprattutto un giocatore come Aster Vranckx nell'ultimo mese abbia faticato a trovare spazio, al punto da non venire impiegato mai nonostante l'infortunio di Bennacer, che ha esposto il Milan ad una vulnerabilità a centrocampo che spesso ha regalato il pallino del gioco agli avversari, rendendo ancora più difficile l'uscita dal vortice negativo che a gennaio aveva risucchiato la squadra di Stefano Pioli. Contro il Monza gli è stato preferito addirittura Bakayoko, fuori dal progetto rossonero e alla prima presenza dopo 279 giorni. Qualcosa dovrà pur dire.

IMPREVEDIBILITÀ

Non è una questione ideologica, deve giocare chi merita. La parabola di Thiaw, però, fa pensare che così come per il tedesco, anche per Adli e Vranckx possa essere questione di tempo e di opportunità. La qualità sembra esserci, la si è vista (soprattutto quella del belga) e sarebbe un peccato non attingere appieno alle risorse degli elementi in rosa, anche per una questione di imprevedibilità, che in questo momento stagionale può rivelarsi più utile che mai. Adesso che con il cambio modulo il Milan ha ritrovato fiducia, serenità e spensieratezza, proporre nuovamente Adli e Vranckx potrebbe portare dei risultati diversi, forse migliori, dal momento che la struttura della squadra è cambiata quel tanto che basta per dare un nuovo volto alla squadra, con la possibilità di far rifiatare qualche elemento della rosa, aumentare il valore di un giocatore (Adli) per il quale si sono investiti comunque 10 milioni (Vranckx è in prestito) e capire meglio se vale la pena riscattare l'altro (Vranckx), ma non solo: offrire soluzioni diverse al pacchetto offensivo, con l'ex Bordeaux, e dare nuova linfa a centrocampo, con l'ex Wolfsburg può essere molto più di un bel plus per la gestione di Stefano Pioli, perché di qui alla fine, per chiudere alla grande questa stagione, ci sarà bisogno di tutti.

di Luca Vendrame