Ielpo: "Piatek sulla strada giusta, Leao è un rebus. E Ibra..."

Trascorsi i due giorni di celebrazione per il 120° anniversario per la fondazione del Milan, per i rossoneri è tempo di stilare un bilancio della gara contro il Sassuolo e di fare un punto in vista del futuro, tra giocatori in rosa e potenziali nuovi arrivi dal mercato invernale. Per parlarne, la redazione di MilanNews.it ha contattato Mario Ielpo, ex portiere rossonero, presente nella passerella all'intervallo della gara contro i neroverdi insieme alle leggende che hanno scritto del Diavolo.
Che emozione è stata scendere in campo a San Siro per la festa dei 120 anni del club insieme agli altri ex giocatori rossoneri?
"E' stata un'emozione grandissima, anche perchè, al cospetto di alcuni di essi, io ero un infiltrato. E' stato un onore far parte di quella festa ed essere riconosciuto come un membro della famiglia Milan, al quale devo molto anche per la mia attività post carriera calcistica, avendone commentato le vicende da quando ho smesso fino ad oggi".
L'imprecisione e anche la sfortuna hanno fatto sì che il Milan non riuscisse a vincere la partita. Come si può risolvere il problema in attacco della squadra di Pioli?
"L'altro giorno guardavo la classifica: il Milan è quintultimo per numero di gol segnati. I rossoneri fanno fatica a trovare la via del gol, anche se nelle ultime partite c'è stata un'inversione di tendenza sul numero delle occasioni create. La partita di domenica contro il Sassuolo ritengo che sia stata una parentesi sfortunata. Mi sembra che però ci sia spesso una certa precipitazione da parte dei calciatori del Milan quando si ritrovano il pallone tra i piedi per poter battere a rete. Credo che si debba lavorare per far entrare nella testa dei giocatori il fatto che si deve fare il tiro più efficace in base alla situazione di gioco, non il tiro stilisticamente perfetto o più potente possibile. A volte dei 'tiretti' sortiscono un effetto migliore e sono più difficili da parare".
Krzysztof Piatek non riesce a trovare la via del gol su azione da quasi 2 mesi. I miglioramenti nella prestazione sono evidenti nelle ultime due partite, ma il Pistolero fatica a sbloccarsi.
"Si vede che c'è una grande crescita dal punto di vista fisico del giocatore, rispetto ad inizio stagione. Portiere e attaccante psicologicamente vanno a braccetto, perchè hanno le pressioni maggiori in una squadra di calcio. Il percorso funziona così: tu vai in difficoltà, di solito poi per uscirne devi trovare la miglior condizione atletica, ciò ti permette di avere qualche soddisfazione piano piano e così torna una condizione psico fisica al massimo livello. A quel punto poi ti sblocchi e ritorni al massimo delle tue potenzialità. Mi sembra che Piatek abbia ritrovato la brillantezza fisica, ma non ancora quella psicologica. Servirebbe un gol su azione per sbloccarsi definitivamente, però mi sembra che adesso Kris stia bene in campo. Ad inizio dell'anno veniva ripreso facilmente in velocità, adesso invece è un osso duro".
Leao, subentrato dalla panchina, ha colpito due legni nel giro di pochi minuti. Qual è la collocazione tattica migliore per il portoghese?
"Se devo dare una collocazione tattica a Leao lo vedrei come seconda punta in un modulo a due attaccanti. Non lo vedo tantissimo, per ora, come centravanti, perchè mi sembra che non abbia quei movimenti cattivi da attaccante per andarsi a trovare lo spazio con la furbizia o con la forza. Sulla possibilità di giocare come attaccante esterno dico che dipende da lui, ha tutte le caratteristiche per poterlo fare. Deve lavorare molto sulla fase difensiva, acquistando quell'attenzione e quella partecipazione che per ora non abbiamo visto. Leao è un bel rebus, da questo punto di vista, per Pioli".
Una mano in fase realizzativa alla squadra di Pioli potrebbe arrivare dal mercato: la telenovela Ibrahimovic va ormai avanti da settimane, come si concluderà?
"Non mi aspettavo una conduzione della trattativa di questo genere da parte di Ibrahimovic. Non dico che sarebbe dovuto esserci un rapporto privilegiato, però dal momento in cui dice che gli interessa, avrebbe potuto venire il giorno dopo la chiusura del campionato americano e permettere al Milan di far sì che fosse pronto molto prima. Così sta mettendo in difficoltà un po' tutti, perchè ora bisogna fare delle valutazioni. Più si va avanti ad aspettare la risposta di Ibra e più diventa difficile per il Milan assecondare le sue richieste. Più tempo passa e più l'utilità dell'acquisto diminuisce".

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