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Pagni: "Gigio parli pubblicamente per chiudere la telenovela. Ilicic? Segnale in vista Champions"

ESCLUSIVA MN - Pagni: "Gigio parli pubblicamente per chiudere la telenovela. Ilicic? Segnale in vista Champions"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 1 aprile 2021, 16:01ESCLUSIVE MN
di Salvatore Trovato

La redazione di MilanNews.it ha intervistato il giornalista Luca Pagni per discutere di alcuni argomenti relativi all'attualità rossonera. Con il collega di Repubblica abbiamo parlato dei rinnovi di Donnarumma e Calhanoglu, ma anche di Romagnoli e delle voci di mercato su Ilicic. Ecco le sue parole.

Tiene banco, soprattutto, il caso Donnarumma. Cosa sta succedendo?
"Credo fermamente che ci sia in atto un tentativo della Juventus. È vero che i bianconeri hanno qualche problema dal punto di vista finanziario, qualche debito, però - come mi risulta - potrebbero sacrificare Szczesny, il quale potrebbe avere un buon mercato in campionati come la Premier. Il tentativo c’è ed è normale: parliamo di un giocatore molto forte, giovane, portiere della nazionale. E si può prendere gratis, ovviamente pagando un ingaggio molto alto, che è quello che vuole Raiola. Donnarumma, a tre mesi dalla scadenza, non ha ancora firmato, quindi volendo può inserirsi chiunque. Se non fossimo in tempo di pandemia, si sarebbe scatenata un’asta".

La strategia di Raiola è attendere?
"Attendere diventa un problema. Credo che i giochi si facciano adesso, non penso che si possa piazzare all’ultimo momento. La mia sensazione è brutta, molto brutta: si continua a dire che il giocatore abbia detto a Raiola “voglio stare qui, vedi tu come”. Ok, ma non lo dice pubblicamente: questo avrebbe potuto sancire la fine della telenovela, e in quel caso il problema sarebbe diventato tutto di Raiola. Tutti sappiamo i rapporti che l’agente ha con la famiglia Donnarumma. La questione è complicata anche dal fatto che c’è un altro caso incrociato...".

Quale?
"Quello di Romagnoli. Non è più titolare, questo è evidente, e probabilmente non lo accetterà. Ha ancora un anno di contratto, quindi si può cercare una soluzione che accontenti tutti. Per il Milan, avendolo già tutto pagato, tutto ammortizzato, sarebbe un’entrata finanziaria importante. Secondo me, sbaglierebbe Romagnoli: con la squadra in Champions non credo che giocherebbe poco".

Come ne uscirebbe il Milan, dal punto di vista dell’immagine, se dovesse perdere Gigio?
"Credo che sarebbe un problema più per Donnarumma che per il Milan. Da tifoso il cruccio sarebbe quello di perdere un ragazzo che viene dalle giovanili, un simbolo, una potenziale bandiera del club: hanno sbagliato a non farlo capitano, sarebbe stato un bellissimo segnale. Però ci perderebbe lui. Perché va bene il portiere, ma in Champions i turni li passi se hai il centravanti e, soprattutto, grandi centrocampisti. Penso a Rivera, Rui Costa, Kakà, giusto per fare tre esempi. O i grandi difensori che reggono e da cui si imposta tutta la squadra: Baresi, Maldini, Rosato. Quando perdi quelli devi piangere, il portiere ti fa la parata che ti dà qualche punto. Donnarumma comunque ci tiene, su questo non ci piove...".

Andare alla Juventus sarebbe una scelta "coraggiosa".
"Per quello dico che dal punto di vista dell’immagine ci perderebbe lui, perché diventerebbe al 100% una questione di soldi. Legittima, per carità, ognuno fa il suo interesse. Ma per fortuna il calcio, nonostante l’invadenza dei soldi e della finanza, ha ancora degli elementi che contano. A quel punto il divorzio lo farebbe Gigio".

Trattare con Raiola, comunque, non è mai facile.
"Maldini rinnovava firmando in bianco, poi è chiaro che Galliani aveva altri mezzi e altre possibilità. Ed erano altri tempi. Ma il comportamento era quello: voglio rimanere, punto! Paolo non mandava il procuratore".

Da un rinnovo all’altro: con Calhanoglu pare che ci sia poca distanza.
"Ma da quanto tempo si dice? Sono un po’ scettico. Può essere una tattica del procuratore, per cui ogni volta che riesce a rinviare magari alza l’asticella di poco. Ma tanto poco poi fa il molto. A me sembra anche la tattica di qualcuno che abbia già qualche offerta dall’Inghilterra, altrimenti non la capisco. Io non sono un super fan di Calhanoglu, ma so che nell’equilibrio del Milan attuale è importante: se lui è in forma si vince bene, come con la Fiorentina. In più dovrebbe ringraziare il Milan, che lo ha aspettato per vederlo a un determinato livello, che nella prima parte della stagione è stato buono. Anche io ho dovuto in parte ricredermi. Però è un giocatore che fa due gol a stagione e in quel ruolo, in Europa, non lo so... Non mi pare all’altezza".

A proposito del ruolo di trequartista: pare che il Milan stia cercando Ilicic.
"Un po’ mi ha sorpreso. Si nota che il Milan sta alzando il livello. Andranno a prendere un altro paio di giovani e mi aspetto anche qualche uscita, perché al momento non vedo tantissimi giocatori da blindare, a parte Kessie e Tomori. Ilicic ha grande talento. Ha questi problemi caratteriali, ma non è il campione che fa follie dopo l’allenamento, nella vita privata: ha un problema suo, personale, ma può essere aiutato. Il fatto che il Milan vada a cercare giocatori di grande qualità mi conforta. Ho chiesto ai miei colleghi che si occupano di mercato e dicono che l’interessamento c’è stato, ma in questo periodo si muovono tutte le squadre che vogliono organizzarsi bene. È un bel segnale se chiedono un giocatore così. L’unico neo è l’età. Poi quando si litiga con Gasperini è matematico che te ne vai, questo è un bel vantaggio per il Milan". 

Quindi sarebbe una buona soluzione?
"È una scelta in vista Champions, dove il metro cambia radicalmente: lì non solo devi avere gamba, quindi giocatori alla Hernandez, Bennacer e Calabria, ma serve grande qualità. Puoi vincere la Champions anche con un portiere “normale”, ma servono un difensore alla Tomori e un centrocampo di grande livello. Ilicic ha fatto grandi cose lo scorso anno in Europa: come detto, è un segnale in vista Champions".