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Pagotto: "Maignan? Situazione delicata ma non puoi svenderlo. Provedel è un nome sul quale puntare"

ESCLUSIVA MN - Pagotto: "Maignan? Situazione delicata ma non puoi svenderlo. Provedel è un nome sul quale puntare"MilanNews.it
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Ieri alle 16:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Intervenuto ai microfoni di MilanNews.it, l'ex rossonero Angelo Pagotto ci dice la sua sul momento attuale dei rossoneri, dal ritorno di Massimiliano Allegri al caso Maignan. Ecco le sue parole:

Angelo Pagotto, inizia una nuova avventura calcistica a Pistoia: nuovo coordinatore dei portieri del Settore Giovanile
"Per me è un cerchio che si chiude perché a Pistoia, calcisticamente parlando, ci sono nato".

La tua ultima esperienza sportiva con i rivali del Prato
"Piazza che meriterebbe di stare in altri palcoscenici ed è davvero un peccato. Ma con un presidente così è difficile e prima lo mandano via e meglio è".

Pistoia ha una sorta di filo conduttore col Milan. Oltre a te i sono Stefano Carobbi come responsabile del settore giovanile e Massimo Taibi come direttore sportivo. E a Pistoia ha giocato anche Massimiliano Allegri
"Allenatore che ho avuto modo di conoscere in una delle ultime tappe della mia carriera, a Grosseto. Non gli andò benissimo perché fu esonerato, ma la colpa fu del presidente Piero Camilli che era diciamo vulcanico, se qualcosa per un mese non andava bene cambiava tutto".

Che allenatore era Allegri a Grosseto?
"Era giovane ma già con buone idee e faceva star bene la squadra. Era davvero un buon gestore, i ragazzi lo seguivano. Umanamente molto apprezzato, ricordo che il gruppo doveva auto-responsabilizzarsi. E noi veterani facevamo un po' da collante del gruppo. Allegri era bravo a darci forza".

Una bella sfida quella di tornare in un Milan in ricostruzione
"Per quel che il mercato poteva dare, Allegri è la scelta migliore. Al Milan non può andarci una scommessa e Allegri è una garanzia. certo, avrà tanto da lavorare, ci sono giocatori da ricondizionare".

Un Milan criticato anche nella gestione societaria
"Quando la proprietà e lontana e non c'è un responsabile di carisma a Milano, è così. Il Milan non sembrava una squadra di Milano. Quando c'erano Boban e Maldini era un'altra cosa, c'era un senso di appartenenza e si sapeva a chi bussare".

È stato venduto Reijnders, andrà via Theo mentre Maignan è in una sorta di limbo
"La cifra che hanno offerto era irrisoria, non è possibile svenderlo. Maignan vale 50 milioni".

Il rischio ora è di perderlo a zero
"Dovevano rinnovare prima o vendere prima, c'è stato un errore di programmazione".

Situazione non semplice per Allegri
"Ora qualsiasi cosa tu faccia non farai bene, perché il coltello dalla parte del manico ce l'ha Maignan. La speranza è che ragioni, dia il giusto valore al Milan e magari rinnovi ed eventualmente vada poi via a un prezzo congruo. Perché alla fine Maignan deve anche ringraziare il Milan".

Vedi all'orizzonte sostituti all'altezza?
"Ce ne sono tanti. Mi piace Falcone del Lecce, ma anche Montipò del Verona. E occhio a Provedel. La Lazio punta su Mandas e potrebbe andar via a un prezzo accettabile".

Annata complicata per Provedel, quella appena conclusa
"Portiere fatto e finito, con grande esperienza e ancora abbastanza giovane. Ha giocato le coppe ed è completo. Ed è in una fase della carriera di maturazione. Io ci punterei".

Come valuti la scuola portieri italiana?
"Molto buona. Ho finito adesso il corso GK A e c'è una nuova linea che propongono a Coverciano, dove si spera di avere tutti lo stesso metodo di allenamento, in modo da agevolare i ragazzi".

Sei ricordato come l'eroe dell'Under 21 che ha vinto l'Europeo nel 1996. La nuova nazionale ha esordito agli Europei vincendo di misura con la Romania, grazie a un rigore parato da Desplanches. Giocatore di scuola Milan, ma che a Palermo ha giocato pochissimo
"Si è trovato in un ambiente difficile che puntava a vincere. Quando le cose non vanno come ti aspetti sono i giovani a risentirne di più. Spero che il prossimo anno con Inzaghi gli diano una possibilità di avere un anno dove possa giocare con continuità".

Il 12 giugno 2023 moriva Silvio Berlusconi. È stato anche tuo presidente al Milan. Che ricordi hai?
"Lo ricordo con grande affetto. Un grande presidente e una grande persona. Eccezionale, alla mano. Quando lo racconto la gente non ci crede, ma era davvero così. Persone come lui non ce ne saranno più".