Trevisani: “Derby, il Milan non può fallire. Mercato? Sbagliato denigrare la rosa a disposizione”

Il giornalista sportivo di Mediaset Riccardo Trevisani è intervenuto ai microfoni di MilanNews.it per parlare di derby, mercato e futuro in casa rossonera. Ecco le sue parole:
Il derby. Per i sogni Scudetto del Milan va visto come un ultimo chiamata?
“Se perde, sì. Non credo possano esserci dubbi. Se dovesse pareggiare o vincere sarebbe ancora tutto aperto con tante partite da giocare. La sconfitta, in un certo senso, potrebbe essere pericolosa…”
Cosa intende?
“Perdere un’eventuale sfida come quella con l’Inter potrebbe rivelarsi molto difficile da gestire anche nella lotta per i quattro posti Champions. Ecco perché i rossoneri non possono sbagliare”.
L’Inter di Inzaghi, in questo momento, è più forte del Milan?
“Come completezza di organico penso proprio di sì. In ogni caso io non sono di quelli che denigrano la rosa del Milan, anzi. Ritengo che i rossoneri e il Napoli abbiano avuto tanti contrattempi traducibili negli infortuni che hanno finito per pregiudicarne il cammino. Se a queste due squadre vengono meno quattro, cinque elementi chiave allora diventa ancor più complicato”.
In questo senso dal mercato del Milan si aspettava qualcosa di più?
“Niente di diverso. Kalulu ha dimostrato di poter fare il quarto centrale in questa squadra senza bisogno di comprare altro. Non dimentichiamoci mai che il Milan ha nella rosa un pacchetto offensivo composto da Ibrahimovic, Giroud, Leao e Rebic ai quali si è aggiunto Lazetic. Forse ci siamo fatti abbagliare dalle assenze ma non si può parlare di rosa corta e poi, se fai mercato, lo devi fare per migliorare”.
Quindi le basi gettate sono positive?
“Decisamente. Viene da un campionato dove l’Inter ha fatto più di novanta punti e nonostante questo il Milan si è fatto valere chiudendo al secondo posto”.
Kessiè sulla strada di Donnarumma e Calhanoglu?
“Entrambi devono essere contenti di proseguire il matrimonio. Se una delle due parti non dovesse essere felice è bene interrompere il rapporto. Sposo pienamente la linea societaria del Milan contro questi tira e molla”.
Ibrahimovic, invece, sarà ancora il faro di questa squadra anche per la prossima stagione?
“Contesto solo la parola faro. Ibra è un campione ma difficilmente può essere considerato un elemento che possa giocare tutte le partite. Se si arriva a questa consapevolezza è già un gran passo avanti. Dietro c’è un elemento come Giroud che non è certo l’ultimo arrivato e non può essere trattato come un giocatore di secondo piano. Deve avere il suo spazio”.
Intervista di Peppe Gallozzi

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