Tutti i croati al Milan, Modric è l'11°. Boban, la stella. Kalinic e Mandzukic le delusioni

Con Luka Modric, il Milan porta a 11 il numero di calciatori croati che hanno vestito la maglia rossonera. Si è passati da grandi campioni a cocenti delusioni con in mezzo scommesse e tentativi di rilancio.
Boban, la stella croata più lucente dell'universo rossonero
Il primo della lista è anche quello che di gran lunga ha lasciato tracce nel Milan, ossia il grande Zvonimir Boban che il Milan acquistò dalla Dinamo Zagabria nel 1991 ma l'ha tesserato soltanto un anno dopo in virtù del regolamento che all'epoca prevedeva solo 3 calciatori stranieri, slot occupati da Ruud Gullit, Marco van Basten e Frank Rijkaard. Dopo un prestito forzato al Bari, Boban ha raccolto dal 1992 al 2001 ben 251 presenze, segnando 30 reti e vincendo una Champions, una Supercoppa UEFA, 4 campionati e 3 Supercoppe italiane. Giocatore di classe sopraffina, fu particolarmente determinante per la conquista dello scudetto nella stagione 1998/99, quando Alberto Zaccheroni lo piazzò trequartista alle spalle di Oliver Bierhoff e George Weah.
Simic, titolare il primo anno. Poi all'ombra di Cafu
Per numero di presenze, segue Dario Simic che fu all'epoca uno dei numerosi oggetti di scambio fra Inter e Milan. In rossonero al primo anno ha conquistato la Champions League vivendo una stagione da titolare, con 45 presenze. Con l'arrivo di Cafu dall'anno successivo, il croato è retrocesso ad alternativa raccogliendo sempre meno presenze, diventando riserva anche di Massimo Oddo. Alle fine sono 129 i gettoni, con un gol e un palmarès di due Champions, due Supercoppe UEFA, un Mondiale per Club, un campionato, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana.
Rebic e la rinascita rossonera
Il podio dei più presenti è completato da Ante Rebic, arrivato nel 2019 a seguito di uno scambio con l'Eintracht che ha portato André Silva in Germania. Nel Milan che ha iniziato la risalita, l'attaccante ha dato un importante contributo. In particolar modo nella stagione che ha riportato il Milan in Champions. Gli infortuni e l'esplosione di Rafa Leao lo hanno man mano relegato a riserva e ha chiuso con un bottino di 123 presenze e 9 reti. Con un campionato vinto.
Kalinic, la punta dell'epoca "cinese"
Grande delusione Nikola Kalinic, acquisto dell'estate del 2017, quello dell'abbuffata dell'era Yonghong Li con Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli ad orchestrare le manovre di mercato. A Firenze fece bene, in rossonero fu un flop da 25 milioni. Chiude con 41 presenze e 6 reti.
Pasalic, breve ma intenso
Si sarebbe potuto insistere su Mario Pasalic, che nella sua unica stagione in rossonero, la 2016/17 con Vincenzo Montella in panchina, male non fece affatto. A 21 anni raccolse 27 presenze, segnando 5 reti segnando peraltro il rigore decisivo a Doha che ha dato al Milan la Supercoppa Italiana, nella sfida contro la Juventus. Era arrivato in prestito dal Chelsea, si è poi rilanciato all'Atalanta.
Mandzukic e il viale del tramonto
Decisamente male ha fatto Mario Mandzukic. Poche presenze, ancor meno sorrisi, e zero gol. Va detto che il centravanti era arrivato al crepuscolo della carriera, dopo una parentesi tutt'altro che esaltante in Qatar e dopo un'ultima fase alla Juventus praticamente in naftalina. Alla fine 11 presenze.
Gli altri: Smoje, Brncic, Halilovic e Strinic
La carrellata si chiude con Dario Smoje, che arrivò giovanissimo in un Milan nel pieno mezzo di una crisi di risultati e di nervi. Giocherà 9 partite con Fabio Capello. Drazen Brncic è invece verrà ricordato per essere stato inserito come contropartita nell'affare che avrebbe portato Andrea Pirlo dall'Inter al Milan. In rossonero riesce comunque a collezionare 5 presenze e giocare in Champions. Alen Halilovic è la scommessa dell'estate del 2018, l'enfant terrible che si è bruciato velocemente. In quel Milan non gioca mai in campionato, ma Rino Gattuso gli dà una chance in Europa League, titolare contro i lussemburghesi del Dudelange. Uscirà al 52' con i rossoneri sotto 1-2. Per la cronaca vinceranno poi 5-2. Complessivamente saranno 60 i suoi minuti giocati al Milan. Sempre più di quelli di Ivan Strinic, al quale durante il precampionato gli viene riscontrata una ipertrofia del muscolo cardiaco. Il che comporterà una sospensione dall'attività agonistica, fino a tornare ad essere idoneo a novembre. Nonostante ciò non vedrà mai il campo.
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