La vergogna della black list. L'andamento lento del mercato non aiuta Max. Jashari: il Milan si dia un tempo limite o cambi obiettivo

Andamento lento. È questo quello che si percepisce al di fuori di Casa Milan per quanto concerne il mercato rossonero. Oggi è il Modric-day a livello di visite mediche e firma, la presentazione sarà più avanti perché il centrocampista croato poi partirà per le ferie post Mondiale per Club, ma è il resto che sta andando ad una velocità di crociera inaspettata. Ok Samuele Ricci, ma manca ancora un sacco di roba all’interno della rosa milanista e tanti giocatori dovranno salutare il club per snellire il gruppo a disposizione di Max Allegri che, in maniera molto chiara, ha detto di non volere una rosa extra large da dover gestire. E la grande curiosità sarà anche nel vedere con che tipologie di formule questa rosa sarà snellita, se davvero il Milan riuscirà a fare cassa con gli esuberi o se, invece, si dovrà ricorrere all’istituto del prestito per rimandare il problema in un anno. E di esuberi ce ne sono parecchi.
Non c’è entusiasmo attorno al Milan, sarebbe sorprendente il contrario. Non c’è stato quel reset ambientale tanto auspicato da Giorgio Furlani nelle sue ultime dichiarazioni. Anche qui, sarebbe stato sorprendente il contrario. Il segnale che arriva dalla piazza, nel suo complesso, è quello di grande disillusione verso la tipologia di gestione del Milan, che non porta a sognare colpi da 50-60 milioni perché il principio della diversificazione del rischio e dell’investimento continua ad essere un must applicativo nelle scelte di mercato. Non sempre ti riescono i colpi alla Reijnders o alla Pulisic e se poi quando ti riescono, come Tijjani, non lo si vede a cifre di un certo tipo, allora i dubbi del popolo (e non solo) aumentano. Questo era il discorso che intendeva Maldini quando, pubblicamente, disse che bisognava alzare l’asticella a livello di mercato. Poi sbagliò il luogo di quelle dichiarazioni? Probabile, perché lì andò pubblicamente allo scontro con la proprietà, ma il concetto è ancora vivo con qualche deviazione sul tema.
Come per esempio su Ardon Jashari. Qui il Milan sta facendo un all-in importante sul centrocampista svizzero del Bruges, sempre che l’operazione vada in porto. La differenza è ormai minima, 32.5 di offerta di base fissa contro la richiesta di 35. Il massimo sforzo è stato fatto, il giocatore sta rifiutato chiunque per venire ma il Milan deve darsi un tempo limite oltre il quale non andare più, perché è snervante (per non dire altro) che un club come il Bruges tenga sulla griglia il Milan per un suo tesserato in assenza di altre offerte ufficiali di club della Premier che sono già stati respinti dal giocatore.
Per concludere, non mi posso tirare indietro dal commentare quanto è stato stabilito da Inter e Milan in materia di abbonamenti nelle rispettive curve, con l’inserimento della “black list” che prevede nominativi di abbonati storici che, per ora, non hanno potuto accedere al rinnovo della tessera perché considerati indesiderati anche se hanno o la fedina da stadio pulita o hanno scontato il loro debito con la giustizia da anni, senza esser stati oggetto di nuove procedure di Daspo. È un qualcosa di vergognoso, che ancora una volta si piega alle logiche della Procura di Milano senza colpo ferire e che va a colpire in maniera arbitraria persone che, oggi, hanno il casellario pulito. Facile che questo nuovo regolamento per lo stadio venga attaccato dai ricorsi dei tifosi colpiti da questa nuova misura restrittiva, volta a spegnere in maniera definitiva le forme di tifo organizzato e che hanno come scopo quello di rendere San Siro ancora più grigio e silente. L'auspicio è che il Milan si opponga a questa richiesta da parte dei PM.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan