FOCUS MN - Un anno di Gazidis: pro e contro dei primi 365 giorni di gestione dell'ad

FOCUS MN - Un anno di Gazidis: pro e contro dei primi 365 giorni di gestione dell'adMilanNews.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 29 novembre 2019, 17:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Il 1° dicembre, Ivan Gazidis compirà un anno da amministratore delegato del Milan. Il suo arrivo nel mondo rossonero, almeno agli occhi esterni, non ha ancora prodotto ciò che ci si sarebbe aspettato. Perché il background con il quale è sbarcato in via Aldo Rossi ha generato grandi aspettative attorno al suo lavoro e a quello del suo staff. Ricordiamo come siano state tribolate le settimane estive nelle quali la proprietà avviò le trattative per prenderlo dall’Arsenal, rinunciando poi al profilo di Umberto Gandini, che sarebbe tornato di corsa in rossonero dopo l’esperienza da CEO della Roma. Di certo Gazidis si è trovato per le mani una situazione non facile, perché le macerie fassoniane erano talmente ingombranti che, ancora oggi, vi sono residui in tutte le aree della società. Vediamo cos’ha funzionato e cosa c’è ancora da migliorare all’interno del club sotto la sua gestione.

COS’E’ ANDATO -  E’ sotto gli occhi di tutti come il Milan, dal punto di vista della vicenda Fair Play Finanziario, sia riuscito ad uscire da quel vicolo giuridico nel quale si era infognato. L’esclusione dall’Europa League di questa stagione, alla luce dei fatti, è stato il male minore e l’accordo con Nyon siglato davanti al Tas, va riconosciuto, ha avuto come base i rapporti politici di Gazidis, che insieme al pool di super avvocati di Elliott è riuscito a trovare una soluzione che andasse bene a tutti. Ma è innegabile che il caso Milan sarà destinato a fare giurisprudenza e che su questo aspetto, l’ex dirigente dell’Arsenal si sia mosso bene. In questi dodici mesi, Gazidis ha anche revisionato tutte le aree del club ponendo particolare attenzione a quella commerciale, che come vedremo nel prossimo paragrafo sarà chiamata ad un lavoro enorme. Insieme a Scaroni, in comunione con l’Inter, Gazidis sta partecipando alla quesitone relativa al nuovo stadio di Milano così come gli sta molto a cuore il tema legato al razzismo, come dimostrato dal recente workshop organizzato a Casa Milan sull’argomento.

COSA NON E’ ANDATO -  Per ogni pro, ci sono anche dei contro. Che potranno essere anche momentanei, ma ci sono e in un’analisi globale dell’operato di Gazidis, vanno affrontati. La prima difficoltà oggettiva è quella legata agli sponsor e all’incremento dei ricavi. È vero che la squadra non sta aiutando con gli scarsi risultati sul campo, ma è altrettanto vero che diversi esponenti di marchi che sono al fianco del Milan, non si sentono coinvolti e in alcuni casi, i rinnovi di contratto sono stati solo annuali invece che pluriennali. In più c’è la questione main sponsor da risolvere, visto che le contrattazioni con Emirates non sembrano andare nel verso giusto, con la compagnia aerea che avrebbe fatto una proposta al ribasso tanto da aver costretto Gazidis e il suo team di lavoro ad aprire ad altre opzioni. Il risanamento dei conti è una delle priorità del suo mandato così come è primario il target di creare una società autosufficiente che possa produrre profitto e camminare con le sue gambe. Ma senza investimenti importanti e vincenti nella squadra, dai calciatori all’allenatore, non si potrà mai arrivare a questo scopo. I modelli Arsenal o Atalanta, esempi di virtuosismo economico, non sono duplicabili alla realtà milanista. Perché i Gunners non hanno mai vinto nulla o quasi e l’Atalanta vive in una piazza, quella di Bergamo, che sta scoprendo ora la grandeur del calcio che conta. Al Milan servono investimenti importanti sulla squadra, con i soldi che dovranno essere spesi bene, ma non servono rigide limitazioni che tengano ancorato il progetto tecnico in un barlume di mediocrità, come testimonia la classifica attuale. Con i soli giovani non ha mai vinto niente nessuno, nemmeno l’Ajax campione d’Europa del ’95. Perché al Milan ci si sta per vincere, non per partecipare. Infine serve anche che Gazidis non tergiversi su decisioni prese dalla proprietà da settimane in alcune aree del club che lui deve solo comunicare.

Da domenica inizia il suo secondo anno di lavoro al Milan, quello in cui i risultati avranno più peso rispetto alle parole. Good job, Mr. Gazidis. You deserve it.