Gazzetta - Conti: "Milan, questo sarà il mio anno. Con Giampaolo identità di gioco precisa"

Gazzetta - Conti: "Milan, questo sarà il mio anno. Con Giampaolo identità di gioco precisa"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 28 luglio 2019, 09:54Primo Piano
di Salvatore Trovato

"Sarà il mio anno? Lo spero proprio. Anzi, no: ne sono convinto". Andrea Conti ha una gran voglia di ripartire, dopo due stagioni da incubo caratterizzate da infortuni e sfortuna, tanta sfortuna. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il terzino rossonero ha sfoggiato tutta la sua carica: "Ormai sono a pieno regime da novembre, ma erano due anni che non riuscivo a fare la preparazione estiva dall’inizio. Il momento più duro è stato il secondo infortunio: nemmeno il tempo di scendere in campo che mi sono rifatto male. Che mazzata".

Come detto, la sfortuna lo ha letteralmente perseguitato: "Non sono di quelli che si sentono vittime del destino. Credo che la fortuna sia la scusa dei deboli. L’idea di mollare non mi ha mai sfiorato. Magari non ho lavorato io abbastanza bene, o non sono stato operato abbastanza bene, o la preparazione non è stata abbastanza corretta. Comunque, meglio che mi sia rifatto male subito piuttosto che rientrare e fermarmi magari dopo tre mesi. Adesso il ginocchio risponde come si deve".

La concorrenza di Calabria non lo spaventa: "Siamo molto amici. Ci frequentiamo nella vita privata, se abbiamo bisogno di consigli di campo ce li chiediamo a vicenda. Non posso volergli male se gioca lui, e viceversa. Il nostro rapporto verrà sempre prima. Davide arriva da una stagione importante, ma non mi sento inferiore a nessuno e voglio dimostrare che il Milan con me ha visto giusto".

Andrea Conti si candida ad avere un ruolo di primo piano in questo Milan così giovane: "Mi piace molto, è una bella sensazione. L’età media è bassa, ma comunque può bastare per prendersi la Champions. La qualità non si calcola con l’esperienza, abbiamo tutte le carte in regola".

Una considerazione anche su Marco Giampaolo: "Ci sta dando un’identità di gioco precisa. Un gioco basato su palla a terra e palla fra i piedi il più possibile. A me piace molto. Difesa a 3 o a 4?  A quattro devi stare molto più attento prima alla fase difensiva, mentre a tre essendo più coperto hai maggiore libertà e devi giocare a tutta fascia. È una libertà che a me piace parecchio perché ho una mentalità offensiva. Da ragazzo ho giocato in avanti, mi capita di fare gol con una certa frequenza perché istintivamente so dove farmi trovare. Comunque, non ho problemi di modulo, anzi ho quasi sempre giocato a quattro quindi non avrò bisogno di rodaggio".