Jacobelli a MN Twitch: "Mercato Milan? Il bilancio si fa alla fine. Maldini e Massara garanzie"

Jacobelli a MN Twitch: "Mercato Milan? Il bilancio si fa alla fine. Maldini e Massara garanzie"MilanNews.it
giovedì 14 luglio 2022, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Nel consueto appuntamento pomeridiano sul nostro canale Twitch, la redazione di MilanNews.it ha avuto la possibilità di intervistare Xavier Jacobelli, noto giornalista ed ex direttore di Tuttosport. Queste tutte le dichiarazioni ai nostri microfoni:

Sulla prossima stagione: “Ci stiamo avvicinando all’inizio del campionato, sarà una stagione totalmente anomala. Direi modello argentino, un campionato di apertura e uno di clausura visto che ci saranno poi 53 giorni di stop: una stagione totalmente diversa da quella che l’hanno preceduta, anche al tempo della pandemia. Le squadre sono giocoforza obbligate a cambi nella loro preparazione soprattutto quelle impegnate, in questo caso il Milan, sia in campionato che in Champions League. Saranno 21 le partite che le squadre italiane, sul fronte interno e internazionale, dovranno affrontare in un breve lasso di tempo. È fondamentale questa preparazione precampionato e credo che il Milan abbia gli uomini e la mentalità e la voglia di ripetere la straordinaria impresa che è culminata con la conquista del diciannovesimo scudetto”.

Sul mercato del Milan finora: “L’esperienza maturata in questi anni di mercato mi induce a ricordare come i bilanci si traggano subito dopo il gong del primo settembre, ovvero quando le operazioni si saranno chiuse. Poi c’è una cosa che merita di essere rimarcata, ovvero che 4 partite del prossimo campionato si disputeranno a campionato aperto e sarà un altro fattore da tenere presente”.

Sulla necessità di avere almeno 15-16 titolari invece che 12-13: “Fermo restando che dobbiamo rammentare che, non certo per colpa loro, Maldini e Massara quasi fino alla mezzanotte del 30 giugno attendevano di essere confermati: fatalmente c’è stata una partenza ritardata nelle operazioni di mercato del Milan. Ma non significa nulla, il tempo a disposizione c’è e soprattutto la garanzia assoluta è il lavoro che Maldini e Massara hanno compiuto in due anni e mezzi che ha portato alla costruzione del Milan campione d’Italia. Detto questo ritengo che Pioli sia perfettamente consapevole di come avere a disposizione un organico dal tasso qualitativo e quantitativo elevato sia una sorta di conditio sine qua non per affrontare nel modo migliore una stagione molto impegnativa che coinvolgerà molti giocatori del nostro campionato. Bisognerà impostare una preparazione, e poi eventualmente riveduta e rifatta, prima che il torneo riparta all’inizio del 2023. Sotto questo aspetto penso che Origi sia già un’ottima base di partenza per quanto concerne l’attacco, così come ritengo che il primo grande acquisto, seppure tra virgolette, risponda al nome di Simon Kjaer, che dopo sette mesi e mezzo torna a respirare l’aria del campo con la prima squadra. Prima di infortunarsi era stato il perno della retroguardia di Pioli, che poi è stato così bravo di inventare Kalulu come partner di Tomori: ciò che hanno dato al Milan nella seconda parte di stagione è sotto gli occhi di tutti. Il ritorno del capitano della Danimarca al centro della difesa, anche se ovviamente avrà bisogno del tempo necessario per riguadagnare la condizione, è garanzia di stabilità assoluta per la retroguardia dei campioni d’Italia”.

De Ketelaere, è l’uomo giusto al momento giusto? “Ho condiviso la strategia impostata da Maldini e da Massara sin dal loro avvento. L’ho condivisa perché questa capacità, che deve essere riconosciuta e ascritta ai due dirigenti, di trovare giocatori giovani e ricchi di talento, che poi affidati alle cure di Pioli esplodono, con Leao che è il caso più eclatante, ha funzionato. De Ketelaere è un trequartista di 21 anni di grande avvenire, corrisponde all’identikit tracciato dai dirigenti del Milan e condiviso dalla nuova proprietà. Nell’ultimo periodo si è parlato molto anche dell’interessamento del Milan per Dybala, certamente è un giocatore che potrebbe dare molto: la mia sensazione però è che alla fine Dybala andrà all’Inter. L’interesse del Milan per il giocatore è assolutamente legittimo alla luce del fatto che penso che nessuno di noi potesse mai immaginare all’inizio di questo anno solare, al dì 13 luglio 2022, un giocatore del calibro di Dybala potesse essere ancora senza squadra. Al tempo stesso risulta che la nuova proprietà americana, di fronte alla prospettiva di investire un contratto quadriennale, sulla base di circa 7 milioni di euro netti a stagione, che fanno 56 milioni di euro lordi, per un calciatore 28enne e di fronte all’opportunità De Ketelaere, che ha 21 anni, penso che alla luce delle mosse del Milan su questo versante la società sia più propensa a puntare sul talento belga piuttosto che sul 28enne argentino. Qual è la remora che ha indotto la Juventus a chiudere il rapporto con Dybala dopo 7 stagioni insieme? La discontinuità di rendimento, soprattutto nelle ultime stagioni. Ma certamente non per colpa di Dybala, che tra Covid, infortuni muscolari, ricadute e altro non ha potuto rendere come aveva reso nei campionati precedenti. Penso che la logica del Milan sia molto razionale, poi come sempre sarà il campo a dare ragione o torto alle scelte che sono state fatte; sinora, in questi due anni e mezzo, abbiamo visto che quelle compiute dai dirigenti rossonere siano state scelte felici e quindi per fortuna, e dico per fortuna, Maldini e Massara, dopo un iter laborioso, sono stati confermati alla guida delle operazioni di mercato della società rossonera”.

(Domanda della chat) Come mai le trattative del Milan sembrano durare un’eternità? “Non credo che possano essere addebitati al Milan degli errori. La verità è che il mercato, soprattutto il mercato estivo 2022, è particolarmente complicato. Oggi la federazione ha pubblicato il rapporto sullo stato del calcio professionistico italiano: l’82% delle squadre professionistiche risulta essere indebitata con un milione al giorno perso negli ultimi 5 anni. Sappiamo bene quali e quanti siano stati gli sforzi profusi dal Milan in questi anni per imboccare e proseguire la strada del risanamento dei conti, anche grazie al lavoro straordinario di Ivan Gazidis che ha dimezzato le perdite al tal punto di sollecitare l’interesse e poi l’arrivo di RedBird. Sul mercato ogni trattativa, soprattutto quando si ha a che fare con grandi calciatori, si deve avere a che fare con gli interessi del club cedente, del procuratore, del giocatore stesso. Botman non dico che già da gennaio si fosse promesso al Milan, ma già da gennaio sembrava che sarebbe dovuto poi diventare rossonero. Non è andata così perché il Lille ha alzato il prezzo e il Milan non ha abboccato. Dopo di che il Newcastle saudita ha proposto al giocatore un contratto che è ben lungi dai parametri del calcio italiano. Bisogna sempre rammentare questa differenza lunare, con i club di Premier League solo con i diritti TV percepiscano il triplo di quanto venga garantito ai club di Serie A. Credo che siano difficoltà fisiologiche, a confortare i tifosi del Milan credo ci debba essere l’abilità con cui Maldini e Massara conducono queste trattative. Poi, come ha sottolineato anche Theo Hernandez, come si può dire di no quando chiama un totem del calcio mondiale come Paolo Maldini? Questo vuol dire avere in società una figura che ne è stata il simbolo quando era in piena attività agonistica. Troppe società italiane non riescono a capire cosa voglia dire avere nei propri ranghi, a livello dirigenziale, a livello operativo, personaggi del calibro di Maldini”.

Sui festeggiamenti del popolo rossonero per lo Scudetto: “Il Milan ha un marchio fantastico, lo dimostrano i cespiti derivanti dalla conquista dello Scudetto. C’è una macchina commerciale, quella rossonera, che è a livello planetario. Quando vengono prenotate le maglie della nuova stagione da 40 paesi in soli due giorni e vengono stracciati tutti i numeri della stagione precedente: la macchina del Milan è sotto pressione perché deve assolutamente rispondere a queste domande. Io stesso che ho un figlio milanista e due interisti, potete immaginare che derby io viva in casa, al figlio milanista ho detto: “Ok, l’ho prenotata, anche due, ma mi hanno detto che se ne riparla a fine agosto se va bene”. Non parliamo poi della t-shirt nera celebrativa. Ricordo che ebbi modo di interloquire con il presidente Scaroni a “La politica nel pallone”, in onda su Gr Parlamento, due settimane dopo la conquista dello Scudetto. Lui ammise candidamente “Io che sono il presidente sono riuscito ad avere solo una t-shirt: solo una me ne hanno data perché non ce n’erano più”. Questo è un segnale della straordinaria passione dei tifosi che da 11 anni aspettavano di rivivere questa gioia, e si è visto nella grande euforia che ha caratterizzato i festeggiamenti dello Scudetto, dà un’idea della forza di questa società e di questo marchio. È fondamentale che un club di queste dimensioni disponga di uno stadio di proprietà, e penso che sotto questo aspetto si accelererà notevolmente l’andatura”.

Su Rafael Leao: “Trattare con Mendes non è semplice, ma anche lui a volte ha periodi di difficoltà: in questo momento sta cercando squadra a Ronaldo ma i segnali che arrivano dall’Inghilterra non vanno in quella direzione. È chiaro che Mendes sia un cliente difficile, ma è altrettanto vero che il Milan sia perfettamente consapevole di quale sia il valore di Leao, di quali siano le sue ulteriori potenzialità. È lui stesso è consapevole di cosa significhi giocare nel Milan. Che tanti club si interessino a Leao è una legge naturale del calcio, ma qui si misurerà la capacità della nuova proprietà del Milan di costruire una squadra che sia forte nel presente e nel futuro”.