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Furlani: "Il progetto Milan si basa sul successo sportivo. Nuovo stadio? Ora puntiamo su San Donato"

LIVE MN - Furlani: "Il progetto Milan si basa sul successo sportivo. Nuovo stadio? Ora puntiamo su San Donato"
mercoledì 22 novembre 2023, 16:00Primo Piano
di Redazione MilanNews

Giorgio Furlani, ad del Milan, è intervenuto al Social Football Summit, evento nato nel 2018 che continua ad essere il primo ed unico evento B2B internazionale in Italia sulla Football Industry e che si tiene allo Stadio Olimpico di Roma. Grazie al live di Milannews.it potrete seguire in diretta tutte le dichiarazioni del dirigente rossonero. Restate con noi!!!

Sul progetto stadio: “Preferisco non fare pronostici, fare progetti stadi in Italia non è facile. San Siro 2 è abbandonato, ora puntiamo su San Donato”. 

Sul progetto del Milan: “E' un progetto si basa sul successo sportivo. Sono convinto che debba essere così, nel medio periodo gli interessi del tifoso e dell’azionista sono gli stessi. Il successo sportivo crea un successo finanziario. E’ strano dirlo e ripeterlo. Ma le risorse che vengono create dal business vengono reinvestite nel prodotto calcio per avere più successo”.

Sul Decreto Crescita: "Noi ci troviamo come calcio italiano in una situazione in cui abbiamo tante forze contro di noi. Impossibilità di fare stadi è una, la pirateria è un’altra. Poi ci sono cose più piccole che rendono il calcio italiano meno competitivo rispetto agli altri top campionati. Il Decreto Crescita è unica leva per rendere competitivo il campionato rispetto ad altri. Il calcio non è un giocattolo. E’ un’industria che attrae capitali stranieri, grazie al Decreto Crescita le squadre italiane sono tornate ad attrarre talenti che prima non riuscivamo a permetterci e grazie a questi abbiamo avuto successo in Europa. Quindi a me sembra un totale controsenso andare a cambiare una norma che è quella che ci permette di andare verso la strada giusta e che insita nella parola ha 'crescita'. Mi sembra una pazzia”.

Ancora sul Decreto Crescita e sull'impatto nel calcio italiano: “Tristemente non abbiamo fatto i mondiali nel 2018 e nel 2022. Ma mi sembra difficile dire che la Nazionale non vada a bene a causa del Decreto Crescita. Se guardiamo le giovanili poi le nazionali hanno fatto benissimo. Se c’è una preoccupazione, come ho sentito, che il Decreto Crescita impatti i vivai, allora dico di sederci in un tavolo e parliamone. Cerchiamo di affrontare questo problema. Noi come Milan siamo disposti a impegnarci nello sviluppo dei nostri calciatori. Tagliare il Decreto Crescita però vuol dire ridurre le risorse che sarebbero tolte anche dai settori giovanili". 

Sull’Arabia Saudita: "Da economista dico che non può non essere una cosa buona. Il suo ingresso è un’opportunità per tutti”.

Su che Milan sarà tra tre anni: "E’ un percorso continuo di crescita, vogliamo implementare il business. Odio fare pronostici prima delle partite, figuriamoci a tre anni. Spererei di aver avanzato di più il progetto stadio”. 

Sugli obiettivi: "Più facile vincere lo Scudetto o arrivare al pareggio di bilancio? Son tutte e due difficili. Ma se vinci lo scudetto più facile pareggiare il bilancio”.

Sulla Serie A: "Se sul campo siamo rivali, con gli altri 19 club dobbiamo lavorare insieme e far crescere il prodotto calcio. Due grandi sfide di sistema: lotta alla pirateria che è un dramma per il calcio italiano e gli stadi. Noi ci stiamo impegnando sul nostro progetto stadio, ma sono felice che anche altre squadre stiano intraprendendo altri progetti”. 

Sui diritti tv: “Arrivare al canale della Serie A con ricavi maggiori è un’idea innovativa, interessante, ma non è senza rischi. Non c’è una prova che io conosca in giro in Europa che dimostri che sia la strada giusta, ma secondo me non è stata fatta nemmeno abbastanza analisi per capirlo. E’ chiaro che è un concetto interessante. Come Serie A abbiamo deciso che non eravamo pronti e di andare dunque con la forma tradizionale. Canale di Lega il passo successivo? Il contratto che abbiamo sarà per le prossime cinque stagioni, chissà come cambierà il calcio”.