Gattuso in conferenza: "La classifica porta apprensione, dobbiamo viverla meglio. Non è un problema fisico"

Amici di MilanNews.it, benvenuti nella sala stampa di San Siro, dove tra pochi minuti Gennaro Gattuso parlerà in conferenza nel post partita di Milan-Sassuolo. Restate con noi per non perdere neanche una dichiarazione del tecnico rossonero.
Sulla partita: "Se giochiamo così non riusciremo a vincere tante partite. Abbiamo fatto bene dal punto di vista difensivo, ma nelle ultime partite a partire dall'Empoli abbiamo fatto male tecnicamente. Abbiamo fatto due passi indietro non uno. Non vorrei che l'attenzione sulla fase difensiva ci abbia portato a tralasciare un po' la fase offensiva. Siamo stati fortunati anche oggi in alcune occasioni".
Sul sorpasso all'Inter: "Dobbiamo viverla meglio, abbiamo 12 finali che ci aspettano più il ritorno della semifinale con la Lazio in Coppa Italia. Dobbiamo vivere la quotidianità meglio, tutti noi. Sia io che i miei giocatori siamo giovani. Ci sono giocatori che hanno giocato per 11-12 partite di fila. La stiamo un po' vivendo con apprensione"
Se gli piacerebbe il titolo 'Il Sorpasso' sui giornali: "Non dobbiamo guardarlo, è un dato di fatto che siamo terzi. La nostra bravura dev'essere quella di riuscire a rimanere là".
Sul paragone con Rocco: "Tranne Kessie non faccio giocare solo incontristi a centrocampo. Io sono orgoglioso del paragone con Rocco. Io penso che, attraverso l'organizzazione, si possano fare bene entrambe le fasi".
Sulla condizione: “Non è un problema fisico. Siamo fortunati, lavoriamo in una struttura in cui abbiamo tutto a disposizione. Dobbiamo tornare ad avere brillantezza sull’aspetto offensivo. La stanchezza fisica sarebbe un alibi per i miei giocatori”.
Su Suso: “Con la sua qualità ci dava superiorità numerica, ha messo in difficoltà Peluso. Ci può stare che venga ad aiutare meno di Calhanoglu o Castillejo. A livello qualitativo ha fatto una partita interessante, non ci ho pensato minimamente a cambiarlo”.
Sulle 50 panchine in Serie A: “Mi sembra che siano passati 10-15 anni, invece solo un anno e mezzo”.
Sul turnover: “Ci penserò”.
Su Piatek: “Spesso arriviamo troppo lunghi. Non ci basiamo sul ‘tanto c’è Piatek‘. Sviluppiamo in maniera confusionaria, buttando i palloni senza criterio. Nelle prime partite ci arrivavamo con più fluidità”.
Sui miglioramenti: “Predico di volare bassi perchè mancano ancora tanti punti. Queste prestazioni non bastano. Paquetà spesso si trova largo, la catena di destra non riesce a sviluppare. Così come ci sta che Bakayoko sia un po’ stanco. Tutte queste piccole problematiche ci portano a non sviluppare come vogliamo. Ho ben chiaro cosa possiamo fare. Non dobbiamo accontentarci di quello che stiamo facendo”.
Se il possibile sorpasso ha influito positivamente o negativamente: “Dobbiamo contemplare l’entusiasmo dei nostri tifosi, ma se non si sa gestire l’entusiasmo porta pressione. A 23-24 anni l’emozione può giocare brutti scherzi. In questo momento non c’è solo la tensione del risultato, ma anche altre componenti”.
Su cosa bisogna migliorare: “Dobbiamo capire come ricevere la pressione degli avversari. Sbagliamo in fase di sviluppo, non è una questione fisica”.
Se concederà più giorni di riposo: “Ci alleneremo da martedì mattina. Fuori dall’area tecnica? Ogni tanto do capocciate incredibili ai guardalinee (ride, ndr). Per fortuna gli arbitri non mi dicono più di tanto. Sento la tensione e la responsabilità, non sono fatto di ferro. C'era lo stadio pieno, mancava solo il terzo anello. Ho sempre tifato questa squadra da bambino e le pressioni le sento più di tutti. E' anche il mio carattere, probabilmente. Dobbiamo essere orgogliosi che sia tornato l'entusiasmo a San Siro, ci son state delle stagioni in cui ci venivano a vedere in 17mila”.
Sul suo essere leader: “Ho la fortuna di avere ragazzi che non mi mandano a quel paese, ma mi reputano credibile. Li ringrazio, a partire da Montolivo che non ha mai giocato fino a Bertolacci che ha trovato poco spazio. I numeri sono belli, ma in questo momento non abbiamo fatto nulla. A fine stagione vedremo dove arriveremo e a chi daremo i meriti. Stiamo con i piedi per terra, ma diamo meriti ai ragazzi”.
- termina qui la conferenza stampa di Gennaro Gattuso.

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