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Gattuso in conferenza: "La classifica porta apprensione, dobbiamo viverla meglio. Non è un problema fisico"

LIVE MN - Gattuso in conferenza: "La classifica porta apprensione, dobbiamo viverla meglio. Non è un problema fisico"MilanNews.it
© foto di Federico Gaetano
sabato 2 marzo 2019, 21:22Primo Piano
di Thomas Rolfi
fonte dalla sala stampa di San Siro, Thomas Rolfi

Amici di MilanNews.it, benvenuti nella sala stampa di San Siro, dove tra pochi minuti Gennaro Gattuso parlerà in conferenza nel post partita di Milan-Sassuolo. Restate con noi per non perdere neanche una dichiarazione del tecnico rossonero.

Sulla partita: "Se giochiamo così non riusciremo a vincere tante partite. Abbiamo fatto bene dal punto di vista difensivo, ma nelle ultime partite a partire dall'Empoli abbiamo fatto male tecnicamente. Abbiamo fatto due passi indietro non uno. Non vorrei che l'attenzione sulla fase difensiva ci abbia portato a tralasciare un po' la fase offensiva. Siamo stati fortunati anche oggi in alcune occasioni".

Sul sorpasso all'Inter: "Dobbiamo viverla meglio, abbiamo 12 finali che ci aspettano più il ritorno della semifinale con la Lazio in Coppa Italia. Dobbiamo vivere la quotidianità meglio, tutti noi. Sia io che i miei giocatori siamo giovani. Ci sono giocatori che hanno giocato per 11-12 partite di fila. La stiamo un po' vivendo con apprensione"

Se gli piacerebbe il titolo 'Il Sorpasso' sui giornali: "Non dobbiamo guardarlo, è un dato di fatto che siamo terzi. La nostra bravura dev'essere quella di riuscire a rimanere là".

Sul paragone con Rocco: "Tranne Kessie non faccio giocare solo incontristi a centrocampo. Io sono orgoglioso del paragone con Rocco. Io penso che, attraverso l'organizzazione, si possano fare bene entrambe le fasi".

Sulla condizione: “Non è un problema fisico. Siamo fortunati, lavoriamo in una struttura in cui abbiamo tutto a disposizione. Dobbiamo tornare ad avere brillantezza sull’aspetto offensivo. La stanchezza fisica sarebbe un alibi per i miei giocatori”.

Su Suso: “Con la sua qualità ci dava superiorità numerica, ha messo in difficoltà Peluso. Ci può stare che venga ad aiutare meno di Calhanoglu o Castillejo. A livello qualitativo ha fatto una partita interessante, non ci ho pensato minimamente a cambiarlo”.

Sulle 50 panchine in Serie A: “Mi sembra che siano passati 10-15 anni, invece solo un anno e mezzo”.

Sul turnover: “Ci penserò”.

Su Piatek: “Spesso arriviamo troppo lunghi. Non ci basiamo sul ‘tanto c’è Piatek‘. Sviluppiamo in maniera confusionaria, buttando i palloni senza criterio. Nelle prime partite ci arrivavamo con più fluidità”.

Sui miglioramenti: “Predico di volare bassi perchè mancano ancora tanti punti. Queste prestazioni non bastano. Paquetà spesso si trova largo, la catena di destra non riesce a sviluppare. Così come ci sta che Bakayoko sia un po’ stanco. Tutte queste piccole problematiche ci portano a non sviluppare come vogliamo. Ho ben chiaro cosa possiamo fare. Non dobbiamo accontentarci di quello che stiamo facendo”.

Se il possibile sorpasso ha influito positivamente o negativamente: “Dobbiamo contemplare l’entusiasmo dei nostri tifosi, ma se non si sa gestire l’entusiasmo porta pressione. A 23-24 anni l’emozione può giocare brutti scherzi. In questo momento non c’è solo la tensione del risultato, ma anche altre componenti”.

Su cosa bisogna migliorare: “Dobbiamo capire come ricevere la pressione degli avversari. Sbagliamo in fase di sviluppo, non è una questione fisica”.

Se concederà più giorni di riposo: “Ci alleneremo da martedì mattina. Fuori dall’area tecnica? Ogni tanto do capocciate incredibili ai guardalinee (ride, ndr). Per fortuna gli arbitri non mi dicono più di tanto. Sento la tensione e la responsabilità, non sono fatto di ferro. C'era lo stadio pieno, mancava solo il terzo anello. Ho sempre tifato questa squadra da bambino e le pressioni le sento più di tutti. E' anche il mio carattere, probabilmente. Dobbiamo essere orgogliosi che sia tornato l'entusiasmo a San Siro, ci son state delle stagioni in cui ci venivano a vedere in 17mila”.

Sul suo essere leader: “Ho la fortuna di avere ragazzi che non mi mandano a quel paese, ma mi reputano credibile. Li ringrazio, a partire da Montolivo che non ha mai giocato fino a Bertolacci che ha trovato poco spazio. I numeri sono belli, ma in questo momento non abbiamo fatto nulla. A fine stagione vedremo dove arriveremo e a chi daremo i meriti. Stiamo con i piedi per terra, ma diamo meriti ai ragazzi”.

- termina qui la conferenza stampa di Gennaro Gattuso.