Marca - Suso si racconta: "Che pasticcio la dirigenza cinese, ora c'è normalità. Al Milan mi diverto come con la Spagna"

Marca - Suso si racconta: "Che pasticcio la dirigenza cinese, ora c'è normalità. Al Milan mi diverto come con la Spagna"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
domenica 14 ottobre 2018, 13:00Primo Piano
di Daniele Castagna

È il momento di Jesus Suso. Dopo essersi preso il Milan con le sue giocate, ora l'esterno rossonero brilla anche con la Spagna, finalmente titolare nel tridente di Luis Enrique. Oggi Marca, il più importante quotidiano iberico, gli dedica una lunga intervista esclusiva. Queste le parole dell'asso del Diavolo: "Mi piacerebbe giocare domani contro l'Inghilterra, fosse per me farei tutte le partite. Ho giocato a Cardiff contro il Galles e credo che l'allenatore sia contento, il livello è sempre alto. Chi mi conosce sa cosa posso o non posso fare, le mie qualità e i miei difetti. Credo che giovedì sera si sia visto quello che posso dare alla squadra. Notavo che stavo giocando bene. A me piace giocare, qui è più facile perché il pallone gira rapidamente, ti mettono sempre in buone condizioni, la pressione viene sempre fatta dentro. La traversa? E' stata una mia tipica giocata, cercavo il palo lontano ma ho visto che era un pelo alta".

Titolare oggi, zero minuti nell'ultimo giro di convocazioni. Che pensieri avevi? "Che volevo giocare! Qui è un sogno, la Spagna è una delle migliori nazionali al mondo ed essere chiamati è un grande premio. Luis Enrique non mi ha dovuto dare spiegazioni, è una persona seria e diretta e io so cosa devo fare".

Differenza di gioco dalla Nazionale al Milan? "Non molto, è abbastanza simile. Anche il Milan vuole tenere il possesso, parto dalla fascia per tagliare verso il centro. Gli stili si assomigliano molto".

Il match contro l'Inghilterra: "Ora arriva la partita più importante, quella con l'Inghilterra. E' un avversario molto forte, che sa giocare e come farti male. Ha giocatori giovani che stanno migliorando molto. Ho giocato con molti di loro nella cantera del Liverpool ed è un paese che lavora bene con i ragazzi. Degli anni a Liverpool mi è rimasto molto. Si apprende qualcosa ovunque, lì ho imparato la cultura del calcio. Stare fuori casa tanto giovani, vivere con un altra lingua, ti aiuta a maturare più velocemente"

Ti senti a livello della nazionale? "So giocare a calcio e ogni passo imparo qualcosa. Si nota che sono spagnolo per come gioco e vivo il calcio, nelle cose che faccio. Ho il DNA della nazionale, sono cresciuto qui da bambino e so come si gioca qui. Cresci, migliori, ma questo non si perde mai".

C'è divertimento anche in Serie A? "Sì, molto. Mi diverto sempre a giocare a calcio, se no farei altro. Il calcio italiano è molto tattico, esigente per i giocatori offensivi e per gli attaccanti è il posto più difficile, perché ogni settimana affronti difese ben organizzate, con squadre che sanno sempre cosa fare. Magari non sono i migliori tecnicamente e fisicamente, ma tatticamente lo sono. Ovunque vai impari qualcosa e in Italia ho appreso molte cose a livello tattico, e questo mi rende migliore".



Che allenatore è Gattuso? "In allenamento e in partita è come quando giocava, pura passione e intensità. Però fuori è altro, puoi parlare con lui di tutto. Come persona è il numero uno".

La nazionale italiana: "E' un gruppo molto giovane, con poca esperienza in partite importanti. Qui abbiamo molte icone e magari a loro manca questo ora. Però hanno tutto per crescere, migliorare e tornare su".

La vita a Milano: "Sono molto tranquillo, aspetto il bambino che arriverà tra quattro settimane. Vivo sereno in una città che mi piace e ha tutto".

Prossimo gol avrà una dedica speciale? "Sì, ad Alessio, che sarà il nome di mio figlio, e alla mia fidanzata. Ne ho segnati due al Sassuolo e mi ha fatto un po' di rabbia non poterli dedicarli a loro. Però so che era un momento delicato per il club, arrivavamo da tre pareggi di fila".

La situazione societaria: "Sì è calmato tutto. Dopo il pasticcio dei cinesi, ora con gli americani si è calmato tutto. Sono entrate nel club leggende come Maldini e Leonardo, gente che conosce il calcio e il club".

Ricevuto consigli da Maldini? "È uno che osserva molto e parla poco. Però si impone per quello che è, fa un po' effetto chiedergli qualcosa. Ci è sempre molto vicino".

Cosa fa Suso in casa? "Mi piace stare sul divano a guardare la tv. Se guardo tanto calcio? Non molto: le belle partite chiaramente le guardo, però in casa preferisco guardare un film o un bel programma".