Milan, con il Verona impara da Ibra: la rabbia positiva deve essere trasformata in spirito di reazione

L’entusiasmo e l’inimitabile senso di leggerezza generato da tante vittorie, nell’ultimo periodo, aveva portato tifosi, addetti ai lavori e la stessa rosa rossonera a riprovare emozioni che negli ultimi anni erano state provate poche volte. Perdere, anche solo per un attimo, il dolce sapore della vittoria è difficile da digerire ma proprio l’unicità di questa sensazione deve ricreare la fame per ritornare al banchetto dei tre punti. Molto spesso il calcio viene utilizzato come metafora della vita perchè il mondo del pallone, così come la quotidianità, è un’alternanza di momenti positivi e negativi. Nulla di nuovo, tutto nella norma ma deve essere altrettanto normale sapersi rialzare e cercare di reagire. Il Milan dovrà farlo e lo farà sicuramente con quella rabbia positiva da tramontare in spirito di reazione.
IBRA COME GUIDA - Sono tanti gli aggettivi con cui Ibrahimovic, in questa seconda vita rossonera, è stato descritto: leader, guida, trascinatore e esempio. Proprio quest’ultima accezione, in questo momento, è importantissima per tutta la squadra rossonera. Come ha sottolineato la Gazzetta, infatti, ieri sera Ibrahimovic è uscito dal campo arrabbiato con sé stesso e con la squadra per la prestazione offerta. Una rabbia non da leggere in chiave deleteria e negativa ma con la lucidità di chi sa dove ha sbagliato e sa dove può migliorare. In questo senso, quindi, in una sorta di equazione emozionale questo nervosismo dovrà essere trasformato in spirito di reazione da dimostrare nella gara con il Verona. La lunga carriera dello svedese è stata costellata da tantissimi momenti come questi: ecco, quindi, che l’esempio dell’11 rossonero sarà la stella polare per i giovani calciatori milanisti.
GIOVANI SI’ MA NON STOLTI - La gioventù può essere associata all’inesperienza ma non alla stoltezza di non comprendere una determinata situazione, specie se i giovani di cui si parla sono già transitati da momenti negativi. L’inizio della scorsa stagione sembra lontana ma raccontava in maniera precisa di una squadra giovane passata attraverso tanti risultati deludenti. I calciatori rossoneri, che stolti non sono, di quel periodo ricordano gli errori e hanno imparato come non ricommetterli. Se da Ibrahimovic hanno appreso la dedizione nell’allenamento hanno anche ereditato lo spirito cinico di reazione. A differenza dei tempi passati, la squadra è unita e coesa e dovrà dimostrarlo ancora di più nell’insidiosa sfida con il Verona.

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