Tuttosport - Kjaer: "Il mio sogno è rimanere al Milan. Lavoro per essere al top, Pioli è stata la mia fortuna"

Simon Kjaer ha un solo obiettivo: convincere il Milan a riscattarlo. Perché il difensore si trova bene in rossonero e sa di avere tutte le carte in regola per far parte del progetto. Nonostante l’età e il progetto giovani. "In un periodo come questo - ha dichiarato ai microfoni di Tuttosport - è molto difficile pensare a cosa potrà succedere l’anno prossimo. Perché la situazione è complicata per tutto il mondo e noi non possiamo fare finta di nulla. Quando dovremo affrontare il discorso con il Milan, lo affronteremo, ma per adesso sto solo preparandomi al massimo per tornare in campo al top, quando sarà il tempo giusto. E cercherò di mettere pressione al club perché utilizzi l’opzione di farmi rimanere. Sto lavorando fisicamente e mentalmente solo per quello, perché il mio unico sogno, in questo momento, è rimanere al Milan".
Lo sponsor c’è, ovvero Stefano Pioli, tecnico che gli ha subito dato spazio e fiducia. Ma che, proprio come il danese, non conosce ancora il suo futuro: "Trovare un allenatore come Pioli è stata la mia fortuna - ha affermato Kjaer - mi ha messo nelle condizioni migliori per poter giocare subito. Mi ha parlato, mi ha chiesto cosa mi piaceva, sì, mi ha chiesto anche consigli e come vedevo io le cose. Sono stato in tante società, nella mia carriera, ma devo ammettere che nessuno mi aveva messo così a mio agio".
Nel corso dell’intervista, l’ex Atalanta ha parlato anche di Ibrahimovic: "Zlatan dà tanto. È un grande campione che ha vinto quasi tutto, con la sua presenza dà mentalmente la carica a tutta la squadra. È una persona che, anche in allenamento, vuole sempre vincere. Ha il suo stile e la sua voglia di non arrendersi mai è impressionante".
Approdato al Milan a gennaio, Kjaer si è calato subito nella parte, mostrando le sue qualità e mettendo a disposizione del gruppo la sua esperienza e la sua personalità: "La realtà - ha osservato - è che io do il meglio in queste situazioni. Giocare a calcio è il mio lavoro e se mi viene permesso di farlo, so farlo bene. E poi a me fanno bene anche le pressioni che ci sono in una squadra come il Milan, in una città come Milano. Per me entrare a San Siro, vedere 60mila spettatori che aspettano le tue giocate, è qualcosa che mi carica, non che mi condiziona. E mi fa trovare gli stimoli per allenarmi al massimo e dare poi tutto".

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