REWIND & ZOOM: La miglior difesa è l'attacco. E che attacco...
Quando subisci tre gol ma hai la forza di segnarne uno in più del tuo avversario, vuol dire che sai capace di attuare quantomeno efficacemente la regola sacchiana secondo cui "la miglior difesa è l'attacco". Già, perchè quasi certamente, se non fosse stato per la sontuosa ispirazione dei goleador, ieri pomeriggio, sotto i colpi cloroformizzati di mezza difesa (e non solo), il Milan avrebbe ceduto la scena all'ordinato ed agile Cagliari di Allegri. Invece no: malgrado le gravi amnesie del reparto arretrato, il LeoMilan ha avuto ancora una volta ragione dei contendenti, conquistando una vittoria sofferta e importante che gli permette di tenere il passo del "podio".
Un successo da dividere tutt'altro che equamente: gran parte del merito va, come detto sopra, ai tre attaccanti. Pato, Dinho e Borriello: tutti e tre a segno e tutti e tre determinanti. Utili, forti, decisivi e belli da vedere. R80 si conferma assistman e rigorista infallibile, e a tutto ciò continua ad alternare giocate d'altri tempi. Pato, beh....Pato è Pato, i suoi gol parlano da soli. Torna a sorridere la punta del diamante, Marco Borriello, che oltre a masticare filo spinato, sgomitare e prendere randellate, ieri ha meritatamente raccolto un gol, un assist e un penalty.
Una piccola fetta tocca alla difesa, senza dubbio il reparto più sollecitato, soprattutto nella ripresa, dai ripetuti attacchi rossoblu. Bene Thiago e Zambrotta, anzi, menomale che c'erano loro, perchè la giornata no di Kaladze stava quasi per rovinare la festa. La vittoria redime, dicevamo sopra, e al contempo va detto che le partite storte possono capitare a tutti, specie a chi non è sempre titolare. Inoltre, mi sento di aggiungere che gli errori dei difensori (così come quelli dei portieri) fanno sempre più rumore perchè hanno conseguenze gravi sul risultato. Ma ciò che, a mio parere, è veramente grave, è che tali amnesie rappresentano (o, come ci auguriamo, potrebbero rappresentare) un avviso per Leonardo: questo Milan è un'ottima macchina da corsa, che perde affidabilità al ricambio dei pezzi più importanti.
La fetta intermedia spetta al centrocampo, sufficiente e leggermente sopra la difesa. Del resto, se la pur colpevole retroguardia è costretta a fronteggiare i continui ed velenosi contropiede isolani, vuol dire che non è ben protetta, e che la linea mediana non riesce neppure ad appoggiare in maniera efficace la manovra offensiva. Nella ripresa, a centrocampo non c'è stato confronto: merito di Allegri e dei suoi uomini, essere riusciti - seppur inutilmente - a dettar legge nel mezzo del campo; dovere di Leonardo, e dei suoi ragazzi, lavorare affinché, a risultato acquisito, il pallino del gioco non finisca sempre in mano agli avversari.
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