Ancora nel cuore una domenica indimenticabile. Vi ricordate quando dicevano che il Milan fosse in alto perché gli stadi erano vuoti? Passato un milione di tifosi i ragazzi sono ancora lassù. Atmosfera da "Il Sabato del Villaggio"

Ancora nel cuore una domenica indimenticabile. Vi ricordate quando dicevano che il Milan fosse in alto perché gli stadi erano vuoti? Passato un milione di tifosi i ragazzi sono ancora lassù. Atmosfera da "Il Sabato del Villaggio"MilanNews.it
mercoledì 18 maggio 2022, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

“Questo di sette è il gradito giorno, pien di speme e di gioia…godi, fanciullo mio; stato soave stagion lieta è cotesta!”. Mi è venuto naturale, nella settimana di vigilia della finale di domenica prossima, citare un passo della poesia di Giacomo Leopardi “Il sabato del Villaggio”.

Questi giorni sono pieni di “speme e di gioia”, di speranze e di felicità, da vivere intensamente. Sì, i tifosi del Milan sono in uno stato soave, perché è stata una stagione lieta, che deve però chiudersi con la conquista del traguardo finale. Intanto siamo già a mercoledì. Mi sembra un minuto fa, quando ho salutato San Siro già vuoto, ma con i cori, l’entusiasmo, le bandiere e le sciarpe rossonere che sembravano ancora avvolgere, come una magia, le tribune dello stadio. È sempre difficile lasciare quel campo verde, quelle poltroncine amiche. Mi auguro che, come me, tutti i tifosi milanisti si siano resi conto di aver vissuto una domenica unica, quanto a pathos, passione, emozione. Ne ho passate tante di pomeriggi e di serate da leggenda ma, come domenica, stento a ricordarne. Un popolo sta spingendo il Milan verso un sogno, che ancora oggi fatico a figurarmi.

Eppure, i sorprendenti di Stefano Pioli mi avrebbero già dovuto abituare alla loro tenacia, spirito di sacrificio, fiducia nei propri mezzi e soprattutto bravi a seguire il loro leader, il gioco. A smentire anche le opinioni più curiose e originali. Una su tutte, che mi è venuta alla mente, quando Ivan Gazidis ha ricordato il numero di spettatori che hanno seguito il Milan: 1.058.056 vecchi cuori. Ma, cari amiche e amici, vi rammentate far le tante facezie di questi mesi, quando dicevano che i rossoneri fossero al vertice della classifica perché gli stadi erano vuoti?  “Eh sì, per loro così giovani - esclamavano i soloni - è una fortuna giocare con le tribune vuote”. Di tutto hanno detto e hanno inventato pur di non applaudire al lavoro di Stefano Pioli, che ha allenato una rosa in crescita costante. Ancora oggi guardano al Milan come se fosse il pur splendido Leicester di qualche anno fa, in Premier League. Insomma, un ospite nel circolo Pickwick del campionato. Beh, in fondo sono opinioni che ci hanno sempre portato fortuna. Oggi il focus è tutto sul Sassuolo e su Reggio Emilia ma forse ho perso una puntata: a San Siro non si gioca?

Tutte queste pressioni si fermano però ai cancelli di Milanello perché, sotto gli alberi che hanno vissuto gli ultimi sessanta anni del Milan, si sente solo il cinguettio dei nipoti dei passerotti che hanno vissuto i trionfi di Rocco, Liedholm, Sacchi, Capello, Zaccheroni, Ancelotti e Allegri. Cinguettio che copre a malapena il rumore secco del piede sul pallone e gli urli dei giocatori. “Solo!!!”. Manca l’ultima vittoria a questo fantastico percorso cominciato nel giugno di due anni fa. I biglietti sono stati bruciati, come l’animo dei tanti coloro che non hanno potuto acquistarli. Non saranno dentro il Mapei, con il corpo e con la sciarpa, ma certamente con il cuore e con l’animo. Quel Mapei dove è scoppiato il Big Bang, due anni fa. Quando i dirigenti rossoneri hanno annunciato alla squadra che Pioli si sarebbe seduto ancora sulla panchina del Milan. In quel pomeriggio di luglio è scoppiata quella scintilla che ha permesso ai ragazzi di essere grandi protagonisti nei mesi successivi. Ora tutti i tifosi milanisti si augurano che la favola abbia il finale, come nei racconti di Hans Christian Andersen: “E tutti vissero felici e contenti “. Anche il Milan ha il suo scrittore di fiabe. Si chiama Stefano Pioli. A lui l’onore delle parole finali di uno splendido libro!