Caso Donnarumma: la ricostruzione del dialogo di Milanello. Raiola vuole davvero il meglio per lui? Domenica si decide tutto

Caso Donnarumma: la ricostruzione del dialogo di Milanello. Raiola vuole davvero il meglio per lui? Domenica si decide tuttoMilanNews.it
lunedì 3 maggio 2021, 14:54Editoriale
di Pietro Mazzara

Tutte le ricostruzioni fornite fino ad oggi da parte dei colleghi che hanno maneggiato la notizia del colloquio tra gli ultras e Gigio Donnarumma sono varie angolature di quanto successo sabato a Milanello. Sono state ore frenetiche, di verifiche e contro verifiche, perché prima di scrivere questo editoriale, c’è voluta un’opera certosina di incastro dei pezzi del puzzle. La delegazione della Curva Sud che si è ritrovata attorno alle 11:30 fuori da Milanello era parecchio nutrita e una volta arrivati fuori da Milanello, hanno chiesto di poter parlare con Gigio. Che all’inizio non voleva, ma poi ha accettato il confronto. Se spinto da qualcuno o meno questo non è dato saperlo, ma gli va dato atto di aver preso il coraggio in mano e di aver accettato il faccia a faccia. Qui è iniziato il dialogo tra le parti, con toni diretti ma mai aggressivi da parte degli ultras. La prima domanda che gli è stata fatta è se avesse firmato per la Juventus e, successivamente, di non giocare domenica sera qualora fosse arrivata una risposta affermativa. Donnarumma ha ribadito che non ha firmato niente con la Juventus, che è lui a voler decidere il suo futuro e che la sua volontà è quella di rimanere al Milan. Confermato il fatto che gli sia stato detto che ha tutto per poter diventare il Totti del Milan e che a Milano non gli manchi nulla per essere il migliore di tutti. Qui gli ultras hanno fatto breccia in quella che è la vera volontà di Gigio, che in città sta bene, al Milan è trattato come un pascià da tutti e dove è diventato anche ricco, molto ricco. Inutile negarselo, gli è stato riconosciuto il suo valore con un corrispettivo da top player. L’offerta da 8 milioni fattagli da Maldini e Massara è un miglioramento ulteriore. Al termine del colloquio, Donnarumma è tornato nella clubhouse rossonera e ha sfogato la sua tensione in un pianto liberatorio. Perché Gigio sta vivendo male questa situazione, della quale è anche lui co-reo. Arrivare a questo punto senza imporre la sua volontà sul modus operandi del proprio agente, come fatto 4 anni fa, è una colpa a lui ascrivibile. Gigio lo conosco personalmente da quando aveva 14 anni, ma a 22 deve avere il coraggio di fare un’azione forte.

Perché Mino Raiola, che è un super agente, sta facendo davvero il suo bene? Sottoponendolo a questo stress, che sa bene che Gigio non sa ancora reggere e gestire, lo ha messo in difficoltà. E come avevamo detto in una recente puntata di MilanNews in Podcast, la sua “fortuna” è stata quella che gli stadi sono chiusi, altrimenti si sarebbe assistito ad un gioco al massacro o all’indifferenza del popolo milanista, che già ha saputo perdonarlo e reintegrarlo una volta (febbraio 2018 dopo Ludogorets-Milan 0-3). Ora Mino passerà, probabilmente, all’attacco dicendo che non si doveva arrivare al confronto con i tifosi, che questi hanno minacciato Donnarumma (cosa falsa) e altre espressioni del repertorio, sulla falsa riga di quanto accaduto nel 2017.

Domenica, probabilmente, si deciderà tutto o quasi tra chi andrà in Champions League tra Juventus e Milan e chi, a quel punto, si prenderà la posizione di forza con Donnarumma. C’è molto in ballo, sotto tutti i punti di vista. Serve sfatare il tabù Juventus Stadium con una grande impresa di squadra per centrare l’obiettivo e, chissà, cambiare nuovamente le carte in tavola per Gigio.