Dopo le uscite servono due rinforzi di livello per non indebolire Pioli. Tanti sponsor in un anno: ok il prezzo è giusto. Solo la Champions ogni anno aiuterà il commerciale

Dopo le uscite servono due rinforzi di livello per non indebolire Pioli. Tanti sponsor in un anno: ok il prezzo è giusto. Solo la Champions ogni anno aiuterà il commercialeMilanNews.it
giovedì 12 agosto 2021, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

In poco meno di un anno, da agosto 2020 a qualche ora fa, il Milan ha collezionato una bella striscia di sponsor che vanno da Bmw fino all’ultimo, società di cripto valuta, BitME che ha fruttato un incasso di non poco conto (4 milioni) per una presenza sulla manica della maglia. È un lavoro che parte da lontano e che si coniuga con una serie di manager assunti da Gazidis nei mesi precedenti per ottenere una lenta risalita verso quote di mercato degne della storia e della tradizione del club. Ma, come ben sanno osservatori, addetti ai lavori e tifosi, quello che conta è il mercato e i piani d’investimento sulla rosa che rispetto alla passata stagione, al momento, è ancora meno competitiva. E per ottenere maggiori incassi sul fronte commerciale, è indispensabile guadagnare tutti gli anni la Champions. E sul punto è bene essere chiari fino in fondo: se da qui fino al 31 agosto non dovessero arrivare quei rinforzi messi in lista da Maldini e Massara e poi approvati da Pioli e comunque dotati di una cifra tecnica inferiore alle attese, le critiche e le censure non saranno risparmiate. So perfettamente che dalle parti di Londra, appena qualcuno suggerisce di puntare su un nome eccellente dal costo impegnativo (tipo Luis Alberto della Lazio per esempio), riceve la stessa risposta: “Volete che il Milan faccia la fine dell’Inter?”.

Ecco allora un bel nodo da sciogliere. Prima osservazione: 1) il Milan non può fare la fine dell’Inter perché -grazie agli investimenti di Elliott- ha risanato in questi anni una situazione disastrosa ereditata dalla vecchia gestione cinese. Seconda osservazione: all’Inter è andato in crisi finanziaria l’azionista mentre il club ha attraversato -come tutti gli altri- il periodo nero del covid. E se Elliott vuole confermare i giudizi lusinghieri incassati nella stagione passata (2 posto) deve capire che la rosa va irrobustita. Il tema di fondo sono gli arrivi che prenderanno il posto di Castillejo, Calhanoglu e Meitè. Mentre per il centrocampista si può aspettare (Bakayoko) che altri club completino i propri piani, per i primi due vanno fatti interventi risolutivi. Non so se davvero Ilicic si è riappacificato con Gasperini o se si tratta di una mossa dell’agente Riso per ottenere dal Milan il pagamento reclamato da Percassi. Quel che si capisce è che, per l’età dello sloveno, a fine contratto, il Milan giustamente non intende sborsare nessuna cifra. Ma allora deve trovare un’alternativa di identica levatura tecnica. Stesso ragionamento per la casella occupata da Calhanoglu. Si capisce che il marocchino Hakim Ziyech è in cima ai desideri dell’area tecnica ma in questo caso non bisogna lasciarselo sfuggire.

Farsi un’idea del prossimo Milan giudicando le prime amichevoli della stagione è un errore da non commettere. Si capisce però qualcosa al volo: 1) Romagnoli non ha alcuna intenzione di continuare a fare panchina e si sta dando una mossa avendo fatto tante vacanze; 2) Maignan, sostituto di Donnarumma, non sarà un fuoriclasse ma probabilmente porterà a casa un rendimento molto apprezzabile; 3) Leao e Rebic, questa volta, non hanno scuse e devono darsi una bella mossa.