Dossier arbitrale: ecco i torti subiti dal Milan. La dirigenza alzi la voce (con stile)

Dossier arbitrale: ecco i torti subiti dal Milan.  La dirigenza alzi la voce (con stile)MilanNews.it
domenica 15 novembre 2020, 00:01Editoriale
di Andrea Longoni

La pausa delle Nazionali è tempo di bilanci, anche dal punto di vista arbitrale. Dopo 7 giornate di campionato è giusto sottolineare gli errori che hanno condizionato alcune partite del Milan e che in alcuni casi (spesso) sono passati un po' in cavalleria. Quello più grave e grossolano, oltre che inconcepibile, è sicuramente il rigore dato alla Roma al quinto turno. Arbitro Giacomelli, al Var Nasca. Nel contrasto con Pedro, Bennacer subisce fallo ma incredibilmente viene punito con un penalty regalato agli avversari. Abbaglio colossale, che non trova spiegazioni, ancor di più nell'epoca della moviola in campo e che rappresenta la svista più clamorosa in tutte le partite di campionato fin qui disputate. E' vero che quello dato successivamente a Calhanoglu è molto generoso, ma il peso specifico è anche decisamente diverso. Nel post partita ai microfoni nessuno della dirigenza si lamenta, solo qualche giocatore che parla di "decisioni difficili da accettare". Nella giornata successiva il Milan vince 2-1 contro l'Udinese: nel finale Bonifazi colpisce la palla col braccio largo ma l'arbitro Di Bello lascia correre e dal Var Guida non interviene.

Errore che fortunatamente per i rossoneri non incide sul risultato e sulla classifica, ma che resta comunque singolare. Nell'ultimo turno contro il Verona Guida è l'arbitro. Manca un calcio di rigore per il fallo di Tameze su Leao, uscito poi dolorante per l'intervento: episodio che era difficile da notare in presa diretta (tutti abbiamo seguito con gli occhi la traiettoria del tiro), ma che Valeri al Var avrebbe dovuto ravvisare. In tutto questo, manca probabilmente anche il secondo giallo e quindi il rosso a Lovato in occasione del fallo in area su Kessie. E' vero che non bisogna scadere nell'isteria, ma forse è il caso che anche la dirigenza milanista sottolinei pubblicamente almeno gli errori più grossolani e si faccia sentire quando serve. Senza snaturarsi, senza sfociare nel ridicolo come Leonardo e i pifferi dopo l'eliminazione in Europa League, ma con stile ed eleganza si possono comunque mettere i puntini sulle i. Spesso, lo sappiamo, serve, perchè alla lunga gli errori pesano e incidono sulla classifica finale. Serve, anche per acquisire rispetto, oltre che quel peso politico che negli ultimi anni al Milan obiettivamente è un po' mancato. Quest'anno più che mai, non bisogna lasciare nulla al caso: ogni dettaglio più fare la differenza.