Il Milan della personalità, del divertimento, dello spettacolo! Le grandi intuizioni del mercato. Dopo il closing... sapremo!

“Ullalà, è una cuccagna!". Lo esclamava Enrico Viarisio a Carosello nella pubblicità di un famoso panettone. Lo urlano anche i tifosi dopo la brillante prestazione di Coppa Italia. Un 3-0 che conferma lo stato di salute del Milan di settembre: una squadra divertente, spettacolare, sicura sotto tutti gli aspetti. Ma voglio sottolineare una grande qualità di questo Milan di Allegri: la personalità! Sul piano dei singoli un plauso particolare a un campione assoluto, al quale darò un soprannome speciale. Adrien Rabiot è già un leader straordinario di questo gruppo.
Non capisco dunque perché io debba frenare l’entusiasmo. Mio e di tanti fratelli rossoneri che ho visto felici dopo la vittoria di Udine. Come se avessero ritrovato un caro amico che si era perso nella confusione delle ultime due stagioni. Rivederlo bello, ricco di salute, sorridente e spettacolare, come è stato il Milan di sabato sera, ci ha ridato le speranze che sia stata finalmente imboccata la strada della normalità.
Quella che conduce al vertice della classifica, quella che spinge gli appassionati di calcio a non perdere la partita di una squadra che dello stile, della classe e dell’eleganza ha sempre fatto il suo marchio ben identificato. Una normalità che ha visto anche il ritorno di una figura fondamentale come quella del Direttore Sportivo, che ha messo la sua griffe nell’acquisto di “Luce” Modric.
Sembra che Igli Tare sia stato da sempre nella scuola di Silvio Berlusconi, quando ha avuto l’intuizione che il giocatore croato sarebbe stato la base di nuovi successi. Una normalità che Gerry Cardinale ha garantito quando ha voluto sulla panchina rossonera un grande allenatore, di campo e di gestione, come Massimiliano Allegri da Livorno, dopo l’esperimento totalmente fallito con tecnici stranieri sulla panchina. Certo, proprio Allegri si diverte a imitare gli eroici pompieri di Notre Dame: lui spegnendo i fuochi dei sogni più alti, già accesi da questo inizio di stagione; loro quando hanno vinto le fiamme che avevano avvolto i Gargoyles, le statue a forma di mostri usate come grondaie dagli architetti delle chiese gotiche. Personalmente, ne serve tanta di acqua, soprattutto se la partita contro il Napoli incendiasse, ancora di più, il mio cuore e quello del popolo rossonero.
A proposito di caldo, sono giorni roventi i prossimi sul piano societario. Giovedì il closing del Monza dovrebbe chiudere di fatto la emozionante avventura dirigenziale monzese di Adriano Galliani, che, espletate poi le ultime formalità, diventerebbe, di fatto, un dirigente di calcio libero. Dopo le intelligenti decisioni dello scorso maggio, spetta ancora a Gerry Cardinale riuscire presto nel suo intento di inserire nell’organigramma una figura di alto spessore come quella appunto di Adriano Galliani.
La restaurazione dunque sarà il suo obiettivo primario, trasformando così Casa Milan in un nuovo Castello di Schoenbrunn, per ripristinare, come nel Congresso di Vienna, “l’ancien régime”: un regime ricco di vittorie e di trionfi!

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