Il primo 1-0 della stagione, il giusto spirito, il messaggio raccolto
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Non abbiamo incantato, ma abbiamo vinto. E' così, con pazienza, che si torna. E' una stagione tremenda questa, con la pressione che ti schiaccia le vene e i polsi. Sono felice di aver chiesto pazienza, sono felice di essere stato vicino ai ragazzi, perchè ai ragazzi non si sta vicino un tanto al tocco. O sempre o mai. Ebbene sì, atto di fede. Sia ben chiaro, non abbiamo fatto ancora assolutamente niente, bisogna remare ancora tanto e duro. Il primo tempo contro il Torino è stato ancora bruttarello e tremebondo. Ma siamo tornati a giocare a pallone nel secondo tempo, a coprire il campo, a vivere le partite. Cosa che per tutto il mese di gennaio non abbiamo, a partire dal minuto 87 di Milan-Roma, mai fatto. Stagione tremenda, certo. Perchè? Perchè un ambiente che convive con l'emergenza infortuni, con i giocatori chiave che tornano in un certo modo dal Mondiale, un ambiente che vive il timore di vedere Mike Maignan, come ci ha raccontato Paolo Maldini nel pre-partita, operato, lui simbolo dello Scudetto, è un ambiente che lavora contro corrente e contro vento. Ma, prima di questa partita contro il Toro, non trascendentale e non spettacolare, il Nostro Allenatore ha lanciato un messaggio forte e chiaro: "Domani inizia un altro campionato", Un jolly giocato sotto pressione, un richiamo della foresta al quale i tanti finti predicatori che ci circondano non credevano e che erano pronti a rinfacciargli in caso di passo falso. E invece eccola la nostra squadra, come sempre al fianco di Stefano Pioli.
Nuova stagione Mister? E sia. Soffriamo, non siamo ancora noi, ma nel secondo tempo contro una squadra tosta, ruvida e dura, andiamo a prenderci i primi 3 punti di San Siro dell'anno. Stefano Pioli è stato costretto dal campo a cambiare, dopo lo sprofondo di Lazio-Milan. Ha dovuto cambiare in corsa e contro voglia. Non potevamo essere pronti subito per la difesa a 3. Ma in tempi ragionevoli abbiamo interpretato con senso tattico e con spirito il nuovo modulo. Perchè il lavoro del Mister paga. Prima o poi torna utile, perchè è un uomo che semina con buon senso. Perchè gli occhi di Giroud non mentono: diamo l'anima e vinciamo. Con il gol segnato sotto la loro curva. Theo e Oli si sono definitivamente lasciati alle spalle la notte del Qatar contro gli argentini. La crescita di Kalulu, la bravura di Thiaw, non a caso inserito in lista Champions. Perchè i tifosi di San Siro sono giganteschi rispetto a qualche comare da tastiera. Perchè adessso torna il Milan partita per partita, che pressa palmo a palmo, che lotta e che soffre per la maglia e per i colori.
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