Il Psg molto più forte del Milan, ma troppi errori e distrazioni. Il “caso” Jovic e l’ìarrivo di Ibra

Il Psg molto più forte del Milan, ma troppi errori e distrazioni. Il “caso” Jovic e l’ìarrivo di Ibra  MilanNews.it
giovedì 26 ottobre 2023, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Il successo, a sorpresa, del Borussia in Inghilterra, contro il Newcastle, ha reso meno disastrosa la contabilità del girone dopo la durissima sconfitta patita a Parigi. Ma non è il caso di coltivare speranze ingiustificate. Dinanzi al primo, autentico esame di maturità internazionale contro un team di primo livello, il Milan è stato respinto. E i motivi sono evidenti. “Sono stati più forti” ha spiegato alla fine Davide Calabria con riferimento esplicito ai rivali. Verissimo. Nel Psg, tra gli altri, c’è un fuoriclasse assoluto, MBappè che è circondato da sodali di grande livello. Lui costruisce il grattacielo ma gli altri provvedono alle fondamenta. Il secondo gol subito è una pessima lezione di disattenzione e superficialità dell’intero team rossonero perché si lasciano sorprendere su un calcio d’angolo eseguito velocemente. Questi sono peccati che denunciano l’immaturità del gruppo e la mancanza di abitudine a giocare certe sfide a intensità massima. Non puoi permetterti nemmeno di allacciarti le scarpe (capito Musah?). Nel Milan di Parigi ci sono solo due che possono giocare al fianco del fuoriclasse francese: sono Leao e Maignan. Il portoghese non è circondato dalla qualità necessaria, Maignan è sicuramente più bravo di Donnarumma insultato a sangue dalla curva sud ed è l’unico che toglierebbe il posto a Gigio nel Psg di Luis Enrique. Persino Theo è rimasto in un angolo buio della serata.

Col passare dei turni e con l’avanzare dei rivali di alto livello, spuntano fuori alcuni limiti, forse sottovalutati nelle prime sfide di campionato dei milanisti. La difesa, per esempio, ha un deficit di esperienza e mestiere, denunciato apertamente dal giovane Thiaw. In attacco, per esempio, quando ti capita l’occasione (Pulisic per Giroud) buona devi sfruttarla se vuoi iscriverti al club dei grandi d’Europa.

      Poi c’è una questione riferita agli infortuni. L’ultimo della serie, Jovic ko durante il riscaldamento, sembra fatto apposta per trasformare l’argomento, molto serio, in una barzelletta. Sul punto credo che sia doveroso fare qualche riflessione, non in pubblico naturalmente, ma in privato per capire non quale sia la testa da tagliare ma dove sia possibile migliorare. E si sa che per migliorare è necessario cambiare.

Io non credo affatto che sia finita qui la stagione del Milan. Anzi è giunto l’ora, dopo i due consecutivi cazzotti in faccia ricevuti da Juve e Psg, di mostrare le qualità temperamentali oltre che tecniche e fisiche, se ne restano alla fine di questa settimana durissima. Sarà difficile recuperare in Champions la qualificazione, ma -numeri alla mano- è ancora possibile. Dopo Napoli, in campionato arriveranno sfide non di primo livello e quindi l’eventuale distacco dalla testa può essere recuperato. Ma è evidente che bisognerà chiedere e ottenere dal gruppo il massimo dell’impegno e dell’attenzione.

     So benissimo che gran parte dei lettori e dei tifosi rossoneri continuano a pensare che sia Pioli il responsabile numero uno di questo momento no. Io non la penso proprio così perché non ha tenuto fuori dalla sfida di Parigi gente che avrebbe fatto la differenza, tra infortunati e fuori lista. Piuttosto mi sembra che anche questo momento no indichi la necessità di schierare al fianco del tecnico una figura carismatica capace di offrire consigli utili per rialzarsi subito. Mi riferisco a Ibra, naturalmente.