L'anticipo di Galli - Mercato intelligente, ora la punta da doppia cifra

Buona la prima! È l’esclamazione dei registi cinematografici quando la ripresa di un film riesce perfettamente al primo tentativo. Ora non vogliamo fare voli pindarici esaltando oltremodo la vittoria dei rossoneri in Coppa Italia contro il Bari: sia perché l’avversario che avevamo di fronte non era certo irresistibile, sia perché la prestazione non è stata perfetta. Va comunque detto che le partite si possano considerare “facili” solo dopo averle vinte e sappiamo come il campo possa essere imprevedibile.
Il match che ci vedrà opposti questa sera alla Cremonese nella gara di apertura del nostro campionato potrebbe assumere la configurazione di quella del turno di coppa anche se i grigiorossi, guidati da Mister Nicola, hanno una miglior struttura di squadra e migliori individualità rispetto ai “galletti” baresi. Da giocatore ho ricordi favorevoli: nel 1984 vincemmo 2-1 con doppietta di Hateley dopo il goal di Nicoletti che portò in vantaggio gli avversari; nel 1996, celebrammo la conquista del 15° scudetto con una netta vittoria per 7-1. Ricordo che in quell’occasione alla fine della partita i miei figli Tommaso e Simone mi raggiunsero sul prato di San Siro per festeggiare: un momento indimenticabile.
Ma torniamo al presente.
Senza entrare nelle discussioni relative al contesto in cui si svolgerà la partita, proviamo a ragionare sugli aspetti tecnico-tattici, partendo dalla rosa rossonera per capire quanto possa davvero competere per la vittoria finale. E per vittoria finale - non mi nascondo - intendo proprio la conquista della nostra seconda stella!
Partendo da un probabile sistema di gioco 3-5-2, quello maggiormente utilizzato nel precampionato, che può diventare 5-3-2, 5-4-1, 3-4-3 o comunque trasformarsi in tante altre formule a seconda delle interpretazioni che i giocatori sapranno offrire alle richieste del gioco e alle richieste dell’allenatore, proviamo a entrare nel dettaglio delle scelte a disposizione di Allegri.
Nel ruolo di portiere, Mike Maignan, Pietro Terracciano e il giovane Lorenzo Torriani costituiscono un trio affidabile, con il francese in chiaro e indiscutibile vantaggio sugli altri due.
La difesa a tre vede il ballottaggio tra Tomori, Gabbia, Pavlovic e De Winter con il possibile impiego, come braccetto di sinistra, anche del giovane Bartesaghi. Vorrei sottolineare, parlando di difensori, come ben evidenziato anche dall’amico Luca Villani,assiduo frequentatore del centro sportivo Vismara, oggi “Puma House of Football”, ed esperto del mondo Primavera rossonero,come, nella prima partita del campionato di categoria, abbia fatto molto bene Mattia Piermarini (2006) che potrebbe nel tempo scalare le gerarchie e proporsi all’attenzione del nostro Mister e magari, proprio grazie al suo accompagnamento, diventare quel difensore che ancora manca nel pacchetto arretrato. Una partita è poco o niente, ma il ragazzo ha davvero impressionato per attenzione e capacità di fare uscire il gioco da dietro e compiere sempre la scelta giusta.
Veniamo al centrocampo, il settore in cui la squadra è davvero forte: qualità e quantità, gioventù ed esperienza assicurate da Modric, Jashari, Ricci, Fofana e Loftus Cheek. Proprio quest’ultimo sembra rigenerato e se riuscirà a tener lontani gli infortuni sarà una pedina preziosa nel nostro scacchiere. Allegri dovrà essere bravo a tener alta la motivazione in ciascuno di loro anche se, come continuo a ripetere, vestire questa maglia dovrebbe già essere di per sé la madre delle motivazioni. Tornando alle individualità i tre nuovi acquisti, su tutti Luka, hanno grande conoscenza del gioco, con Modric e Jashari che sanno leggere i diversi momenti della partita e quindi sapere quando rallentare o accelerare i ritmi, e con Ricci che, nonostante debba ancora superare l’impatto con il grande club, trarrà vantaggio dallo stare accanto agli altri due, allenamento dopo allenamento, per diventare giocatore fondamentale. Fofana, di cui si parla poco, sarà ancora prezioso nel recupero palla e nel saper ribaltare il fronte del gioco, peculiarità delle squadre di Allegri.
Sugli esterni Estupinan, sebbene finora non si sia espresso al meglio, potrà essere una pedina importante, soprattutto come quinto a sinistra (non è e non sarà mai il miglior Theo, questo deve essere chiaro) così come Saelemaekers, tra i migliori in queste prime uscite, per dedizione e per rendimento. Ad essi aggiungiamo Athekame che se impiegato a centrocampo, a 4 o a 5, potrebbe adattarsi con maggiore facilità al calcio italiano, avendo alle spalle un centrale pronto ad aiutarlo nel recupero. Ad oggi tra gli esterni il Milan annovera anche Musah, anche se le sirene di mercato lo vedono in uscita, e Jimenez che speriamo sappia meglio amministrare il patrimonio che madre natura gli ha regalato gestendo gli impulsi nervosi che spesso gli tolgono lucidità in campo oltre a qualche comportamento sopra le righe già prontamente sanzionato dallo staff. Infine Bartesaghi, di cui abbiamo già parlato, giocatore diligente e buona alternativa sulla fascia sinistra con la difesa a 3 o a 4.
L’attacco è, per ora, l’incompiuta di questa squadra. Nel novero degli attaccanti abbiamo Gimenez, Leao e Pulisic: questi ultimi due, in particolare Rafa, di grande talento ma più bravi a esprimersi in transizione veloce e preferibilmente sugli esterni, così come Chukwueze, giocatore ancora in via di definizioneperché troppo discontinuo nelle prestazioni ma anche nel corso della stessa partita.
Ci manca, come il pane, un centravanti da doppia cifra, risolutivo, che sappia sia attaccare la profondità che dialogare con i compagni: l’attaccante moderno per capirci, potente e tecnico,che - al momento in cui scriviamo - potrebbe rispondere al nome di Victor Boniface, giocatore fisico e talentuoso, ma una grossa scommessa se ne consideriamo il passato sia dal punto di vista caratteriale che, soprattutto, da quello dell’integrità fisica.
L’uscita di Okafor, destinazione Leeds, ha creato ulteriore emergenza in attacco e allora potrebbe essere che il Ds Tare,considerando l’accordo per Boniface privo dell’obbligo di riscatto, stia già lavorando, con minor pressione, per concretizzare l’acquisizione di un altro attaccante di prospettiva, a maggior ragione se il Bebote, che non ha mai convinto fino in fondo ed è sempre stato accompagnato da uno scetticismo che andava oltre i suoi demeriti, verrà ceduto facendo affluire altro denaro nelle casse del Club.
Se così fosse, la rosa a disposizione avrebbe un indice qualitativo importante che, con la maestria di Allegri e del suo staff, potrebbe migliorarsi nel corso della stagione raggiungendo il livello necessario affinché il sogno del popolo rossonero diventi realtà.

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