Milan, l’asticella si è alzata. Rammarico enorme. Serve un rimedio, subito. Perdonato, Cris. L’attacco va rivisto

Con l’arrivo di Max Allegri al Milan l’asticella delle ambizioni si è alzata. E’ stato un passaggio naturale e inevitabile. Giusto così, d’altronde parliamo di uno degli allenatori più titolati degli ultimi anni in serie A. Ora il pareggio in casa della Juve non basta più. Il rammarico per aver buttato due punti e per non aver vinto in casa della Juve nasce proprio da qui. Dall’ambizione rinnovata del Diavolo grazie a Max Allegri. D’altronde il Milan ha avuto 4-5 occasioni limpide per segnare e non ci è riuscito e su questo occorrono riflessioni importanti. Il Diavolo crea, ma va le chance vanno concretizzate. Da qui l’arrabbiatura di Allegri e Rabiot a fine partita. “Quando c’è il momento in cui azzannare l’avversario va azzannato”. E il Milan questo non l’ha fatto all’Allianz Stadium.
I rossoneri ora sono una squadra solida e organizzata. A tal punto che sono già 4 i clean sheet nelle prime sei giornate di campionato, numeri che sottolineano come la difesa sia tornata bunker. L’ultima volta capitava quasi venti anni fa, con Ancelotti in panchina nella stagione 2006/07. Il merito non è solo dei tre difensori ma di tutta la squadra e dal prezioso aiuto del centrocampo. Allegri su questo aspetto ha svolto un lavoro eccezionale.
Ma ci sono tante altre cose da aggiustare. Ad esempio non è possibile che una squadra con il tasso tecnico del Milan possa sbagliare così tanti rigori. Negli ultimi sette tentativi sono stati siglati solo due rigori. Addirittura da inizio 2024 ad oggi su 13 rigori ben 7 sono stati sbagliati, più delle metà. E i fallimenti dal dischetto portano la firma di giocatori diversi. Servirà curare nei dettagli anche questo aspetto. A Torino il rigore di Pulisic avrebbe incanalato il match verso la vittoria, e l’errore dell’americano è stato pesante. Ma a uno come Cris l’errore lo si perdona. D’altronde ci ha messo la faccia chiedendo scusa sia ai compagni nello spogliatoio che ai tifosi. Attraverso i social ha usato parole inequivocabili: “Mi uccide deludere questo club. Lavorerò 10 volte più duramente per sistemare le cose. Forza Milan sempre", ha confessato l’attaccante.
Non è giusto gettare la croce addosso ad un giocatore che ha fatto la differenza con gol pesantissimi, e anche assist, nelle precedenti partite. Piuttosto c’è da interrogarsi su come far rendere al meglio gli attaccanti in rosa. Leao e Nkunku sono ancora indietro, sia nella condizione atletica che comprendere la loro collocazione tattica. Qualcosa va ancora registrato e Allegri ci sta lavorando.

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