Confronto Allegri-Leao: non ci sono casi. La nostra ricostruzione

Nel corso della mattinata, è emersa la notizia sul sito della Gazzetta dello Sport, di un “cazziatone” di Massimiliano Allegri nei confronti di Rafael Leao nel post Juventus-Milan dentro lo spogliatoio rossonero. Qui l’allenatore milanista avrebbe ripreso Rafa, davanti a parte della squadra, per l’atteggiamento avuto in alcuni momenti della partita e per le occasioni fallite davanti a Di Gregorio. Un’interlocuzione non lunga, ma decisamente diretta, che stando a quanto abbiamo appreso, si può tradurre con un “devi darti una svegliata”. Di certo l’amarezza per non aver vinto a Torino, tra il rigore fallito da Pulisic e le due chancee di Leao, avrà pervaso Max nel confronto con il suo numero 10, ma non risultano frizioni tra i due o segnali di un distaccamento da quello che è sempre stato un ottimo feeling tecnico e personale.
Di quanto accaduto nella pancia dello Stadium se ne è discusso anche con la dirigenza, nella persona di Igli Tare, con toni decisamente tranquilli e costruttivi. Perché è stato ribadito come Leao sia considerato un punto fermo di questo Milan e il lavoro fatto da luglio fino al 17 agosto, giorno in cui si è fatto male al polpaccio contro il Bari, non poteva e non doveva essere cestinato.
Va ricordato, come elemento primario, come è arrivato Rafa Leao alla partita con la Juventus. Il suo status di forma non era certamente ottimale e già contro il Napoli, per stessa ammissione di Allegri, ha giocato più del previsto e che quella che ha portato a Juventus-Milan è stata la prima, vera, settimana di allenamenti per Leao con il resto del gruppo. Non è un mistero come Leao, storicamente, abbia avuto dei rientri in campo post infortuni “opachi” come quando rientrò per la semifinale di ritorno di Champions League contro l’Inter, dove era clinicamente guarito ma totalmente fuori forma dopo lo stop.
Il confronto con Allegri è stato ben recepito da Rafa, che adesso è in ritiro con il Portogallo per gli impegni con le nazionali, che sa bene che al ritorno dovrà alzare i giri del suo motore per andare a prendersi quella maglia da titolare sulla quale ha lavorato duramente in estate. Santi Gimenez e Christopher Nkunku, poi, sono altri due validi motivi per avere i giusti stimoli, anche perché non staranno a guardare. Ma al Milan non c’è nessun caso Allegri-Leao.

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