L’esempio di Mandzukic e l’inutilità di Leao, due facce di un Milan da rinforzare per l’Europa. Superlega: senza la passione dei tifosi ci perdono tutti

L’esempio di Mandzukic e l’inutilità di Leao, due facce di un Milan da rinforzare per l’Europa. Superlega: senza la passione dei tifosi ci perdono tuttiMilanNews.it
martedì 20 aprile 2021, 00:00Editoriale
di Alberto Cerruti

Sono le ore in cui si parla soltanto della Superlega che piace a chi vi parteciperà ma fa arrabbiare la stragrande maggioranza dei tifosi. Il barone Pierre de Coubertin, fondatore dei moderni Giochi olimpici, si rivolterà nella sua tomba svizzera, a Losanna, perché il suo famoso motto “l’importante è partecipare” sottintendeva uno spirito sportivo, mentre adesso “l’importante è partecipare” si riferisce all’aspetto economico. Non conta più il risultato, ma il business. In fondo non è una novità perché la coppa dei Campioni,che il grande Milan di Rocco vinse per la prima volta nel 1963, non si chiama nemmeno più così proprio perché non è riservata soltanto ai campioni dei rispettivi Paesi. Oggi ci siamo tutti abituati alla Champions League e il Milan, che è la squadra italiana ad avere vinto di più in Europa, a fine maggio farebbe i salti di gioia per arrivare al quarto posto, giustamente considerato un fallimento quando il capitano rossonero Cesare Maldini sollevò la coppa a Wembley. I tempi sono cambiati, risponderebbe suo figlio Paolo e i fatti gli danno ragione, per cui nella prossima Champions League, se come merita ci sarà di nuovo il Milan, o nella futura Superlega la squadra rossonera andrà rinforzata. E’ vero che è importante partecipare per guadagnare, ma sarebbe ancora più bello partecipare per vincere, come è successo l’ultima volta contro il Liverpool nel 2007, o almeno per andarci vicino. Le ultime sette giornate, quindi, devono far capire a Maldini chi può rimanere e soprattutto chi non può rimanere. E allora partiamo dal bellissimo esempio di Mario Mandzukic che ha rinunciato allo stipendio di marzo perché non ha potuto giocare nemmeno un minuto dopo l’infortunio del 18 febbraio a Belgrado. Una grande dimostrazione di serietà professionale, che dovrebbe far riflettere i vari Ibrahimovic, Donnarumma e Calhanoglu in attesa di cospicui ritocchi ai rispettivi ingaggi. Soltanto per questo esempio Mandzukic andrebbe confermato, senza scordare che ha contribuito con la sua presenza a far vincere il Milan contro il Genoa, perché dal suo contatto con Scamacca è nato l’autogol decisivo.

Ben diversi sono stati l’atteggiamento e il rendimento di Leao. E’ vero che il portoghese non è una prima punta, ma nell’arco di questo e del passato campionato ha offerto più ombre che luci e quindi sarebbe sbagliato insistere su di lui, perché il talento potenziale non basta se non diventa mai reale. Oggi è facile pensare a Scamacca, o meglio ancora a Vlahovic, che pare più maturo in tutti i sensi, ma sarebbe riduttivo fermarsi airinforzi in attacco. Per il salto di qualità occorrono come minimo un altro difensore centrale, in alternativa a Tomori e Kjaer, un centrocampista di qualità al posto del sopravvalutato Calhanoglu, sperando che in qualche modo si arrivi a un accordo con Donnarumma. Altrimenti si ricomincerà da capo, lottando per inseguire il quarto posto, ma senza alcuna speranza di vincere in Italia e in Europa. Con o senza la Superlega che non potrà mai piacere a tutti i tifosi, perché allargherebbe la spaccatura tra ricchi e poveri. E senza la passione dei tifosi ci perderanno tutti.