La peggior settimana della stagione. Allegri e staff medico sul banco degli imputati. Silvio, cosa vuoi fare a giugno?
Dunque la Juve rimette la testa avanti. Solo un passettino. Poca roba a sette giornate dalla fine, ma un allarme sta suonando incessantemente dalle 17 di oggi al triplice fischio di San Siro. Il Milan ko in casa contro una coriacea Fiorentina, la Juve che tre ore dopo espugna Palermo. Conte davanti ad Allegri. Si ritorna al passato. Juve in testa, Milan che insegue. Ma stavolta è diverso.
Questo Milan è stanco, è provato da una serie interminabile di infortuni e, a differenza della Juve, ha dovuto reggere il doppio impegno Campionato-Champions fino a martedì scorso.
Un pareggio e due ko in una settimana potrebbero cambiare le sorti di una stagione intera. Fuori dalle Coppe e sbattuto malamente a -1 in campionato, ora la squadra di Allegri deve reagire come sa. Come due mesi fa a Udine, quando tutto sembrava perso. Al Friuli entrarono in campo le seconde linee per dare nuova linfa alla squadra. Allora furono Maxi Lopez ed El Shaarawy, magari da martedì toccherà ad Antonio Cassano, finalmente tornato in campo dopo un lungo e delicato recupero. Con una squadra stanca e provata da tante battaglie, Allegri deve attingere alle seconde linee. Lo ha detto anche Ignazio Abate a fine partita: “Siamo molto stanchi fisicamente”. Il tecnico, che non ha mai amato troppo il turn over, sarà quasi obbligato a fare diversi cambiamenti.
Il secondo posto non deve far aprire nuovi processi contro l’ultima squadra italiana uscita dall’Europa e ancora in corsa per il bis-tricolore. Ma qualche interrogativo, quello si. Perché a Milanello c’è stata questa lunga serie di infortuni? Cosa non sta funzionando nello staff medico del Milan? Quello che aveva definito “prontissimo” Pato tre giorni prima dell’ennesimo stop? Domande a cui presto dovremo avere una risposta.
Così come una risposta la deve Silvio Berlusconi: che mercato farà il Milan il prossimo giugno? Perché va bene approfittare delle indiscusse qualità di Galliani e Braida nello scovare i Nocerino e i Muntari a prezzo di saldo, ma per andare avanti in Champions servono almeno un paio di “top player”, anche tre. Perché i tifosi del Milan, quando si ritrovano a festeggiare qualche ricorrenza, cantano “Noi vogliamo la coppa dei Campioni”. Lottare “solo” per scudetto, dopotutto, può dare un po’ di noia a chi è abituato ad alzare coppe più importanti…
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