La selvaggia bellezza di Milan-Psg che fa morire d’invidia i pisquani. Ma adesso chi si ferma è perduto! Ibra con Gerry ma non a Milanello

La selvaggia bellezza di Milan-Psg che fa morire d’invidia i pisquani. Ma adesso chi si ferma è perduto! Ibra con Gerry ma non a MilanelloMilanNews.it
giovedì 9 novembre 2023, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Martedì sera mi sono talmente divertito ad ammirare il calcio espresso da Milan-Psg, già perché bisogna essere in due per meritare l’espressione utilizzata da Le Figarò (“vertigini”), da ricorrere alla memoria personale per scovare nel tempo una sfida di identico livello spettacolare. Carlo Pellegatti è tornato indietro di 38 anni, a un Milan-Auxerre con Hateley e Virdis goleador, io mi sono fermato a Milan-Manchester United 3-0 di Champions league con Ancelotti in panchina, che rimane secondo me -dopo la finale di Istanbul- il manifesto calcistico di Carlo e del suo ciclo irripetibile al Milan. La qualità stilistica della sfida è stata naturalmente apprezzata dal pubblico televisivo che ha premiato Canale 5 con 5,2 milioni di spettatori e uno share del 25% contribuendo così a realizzare il nuovo record della Champions degli ultimi cinque anni addirittura. Divertente, molto divertente, è stata la reazione di numerosi pisquani invidiosi che hanno cominciato a demolire il Psg definendola una “squadretta”, oppure a “incazzarsi” con il loro Skriniar che ha consentito a Giroud di salire al terzo piano per realizzare il magnifico 2 a 1. Per i tifosi del Milan sono messaggi da ritagliare e conservare sotto il cuscino per rileggerli prima di addormentarsi. 

Dinanzi a tanta bellezza, c’è però da chiedersi: come si può passare dalla “bruttezza” di sabato notte con l’Udinese, all’affascinante prova di martedì notte, in poche ore? E’ questo l’interrogativo posto da numerosi tifosi del Milan a cui provo qui a rispondere in modo sintetico. Tre i motivi: 1) il recupero di alcuni protagonisti di prima fila, tipo Loftus Cheek per il quale si dovrebbe nell’occasione recuperare la famosa definizione usata da Boskov per Gullit (“cervo uscito da foresta”); 2) il ripristino del sistema di gioco originale (4-2-3-1) col quale Pioli ha disegnato il suo Milan vincente in questi anni, lo conoscono a memoria ed è più semplice da interpretare; 3) aver trovato, in Champions, contro il Psg, le motivazioni più feroci da parte del gruppo squadra con alcuni (Calabria, Tomori, Leao, Giroud) saliti ai vertici del loro rendimento standard.

L’osservazione successiva a questo quadro è un’altra: è in grado il Milan da oggi in poi di mettere da parte certe “cadute” tipo Udinese e di raggiungere la velocità da crociera per riuscire a centrare la qualificazione in Champions e magari risalire la classifica in campionato? La risposta è sì ma ad alcune condizioni, due sintetiche su tutte: 1) mettere fine agli accidenti muscolari; 2) ottenere dai super, Theo, Leao, Maignan, il massimo del rendimento sui due fronti. Non sarà né facile né semplice a onor del vero perché la fatica compiuta col Psg potrà essere pagata a Lecce se alcuni sostituti non dovessero fornire adeguate garanzie. E qui secondo me torna d’attualità il ragionamento sul conto di Pioli e della sua capacità di motivare la truppa.

Mi sembra ormai scontato che l’eventuale contratto di Ibra non sarà firmato dall’ad del Milan Giorgio Furlani capo azienda ma dallo stesso Gerry Cardinale che è il numero uno di RedBird, il fondo americano che ha acquistato da Elliott la maggioranza azionaria del club rossonero. Questo significa insomma che non lo vedremo tutti i giorni piantonare Milanello e nemmeno diventare la “scorta” del gruppo in trasferta ma rappresentare l’esperto di Cardinale da consultare per qualsiasi dossier del Milan, una sorta di consulente ad personam insomma. Penso che Ibra è come il papillon se indossi lo smoking: non puoi farne a meno. Altrimenti meglio cravatta e doppio petto!